By: Piero Maina
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Tra le caratteristiche strutturali di un bastone da golf il loft è ritenuto uno dei più importanti giacchè esso è il principale responsabile della traiettoria, della distanza e del backspin della pallina. Il loft rappresenta l’inclinazione della faccia del bastone in gradi: maggiore è l’inclinazione di una testa e maggiore sarà l’altezza della traiettoria della pallina e minore sarà la distanza a causa della minore velocità con cui la stessa lascerà la faccia del bastone e a causa del maggior backspin. Come scritto sopra, il loft è il maggiore responsabile del backspin al contrario di alcune credenze popolari che credono siano i grooves. Il loft si riassume come l’angolo che si crea fra il piano della faccia e il piano verticale che corre perpendicolarmente alla suola. Questo angolo andrà sempre misurato al centro della faccia del bastone (per il drive). Quindi ogni testa nella sacca, almeno nominalmente, è costruita con un loft differente per far si che ogni bastone generi una distanza differente. Ho scritto nominalmente perchè purtroppo nei bastoni cosiddetti di serie il loft che viene indicato viene poi molto spesso disatteso nella realtà. Questo accade un po’ a causa delle tolleranze di produzione, ma spesso volutamente, soprattutto nei drive, in quanto la credenza è che un loft inferiore generi maggior distanza (vero con i ferri ), ma non essendo sempre vero il concetto, si tende a nascondere la verità al golfista. Con i ferri invece abbiamo assistito al rafforzamento del loft negli anni. Siccome la regola di base è che con i ferri il minor loft generi anche maggior distanza e sapendo bene che normalmente in un set di ferri sulla suola troveremo scritto il numero del ferro e non i gradi di loft dello stesso, le case hanno pensato bene di chiudere sempre di più le facce così da reclamizzare che i loro ferri tirano più lungo. I ferri lunghi, diciamo dal 4 in giù, sono diventati inservibili per il giocatore medio in quanto la regola del 38/24 è stata abbondantemente superata. 38/24 vuol dire che un ferro tradizionale più lungo di 38″ (che è la lunghezza media per un ferro 5) e più chiuso di 24° (che è l’angolo della faccia di un ferro 4 standard o un ferro 5 strong), sono diventati difficilmente utilizzabili dal giocatore medio e per questo motivo sono nati gli ibridi. Bastoni che perdonano maggiormente, con un MOI (Momento d’inezia) maggiore e che aiutano ad alzare la palla in aria più facilmente anche da posizioni e terreni non proprio ad hoc. Continuando con la “loft shrink desease” (La sindrome di chiusura dei loft), siamo passati da un loft di 32° per un ferro 5 negli anni 60/70 a 24° ai giorni nostri. Di conseguenza tutti gli altri bastoni nel set si sono riparametrati, generando un buco tra il PW (Pitching wedge) e il SW (Sand Wedge) che negli anni e rimasto sempre a 56° mentre il pitch da 52° e sceso di conseguenza a 44° gradi dei giorni nostri nei set definiti “strong” (Il loft standard ad oggi è 46°/47°). Pertanto il 52° o Gap Wedge che si usa oggigiorno, si è reso necessario per “riempire” il buco che si è venuto a creare. Buco che necessita in caso di loft del PW di 44° di almeno due nuovi bastoni per essere riempito. Si perchè anche se nel nostro nuovo e bellissimo set di ferri sulla suola leggeremo PW e il nostro prossimo bastone nella sacca sarà il SW,i gradi da coprire saranno ben 12. Davvero troppi! E anche nel caso il nostro golfista penserà bene di essere coperto avendo in sacca il GW (52°), il malcapitato si troverà scoperto nel range dei 48° ossia di quello che dovrebbe essere il range di un vero PW. In sostanza avremo il giocatore entusiasta del suo PW della nuova serie di ferri che tirerà lunghissimo essendo in realtà un ferro 9 e si lamenterà invece di fare fatica anche tirando al “massimo” il suo 52° perchè non arriverà mai. Un altra cosa che va detta e che rappresenta invece il discorso sulle tolleranze di produzione è la possibilità che nella sacca esistano due ferri con loft uguale e un terzo che con loft troppo debole che non arriverà mai. Faccio l’esempio: poniamo un ferro 4 con loft misurato di 24°, bene,corretto. Il ferro 5 dovrebbe essere 27°, ma per effetto delle tolleranze di produzione nel nostro set ne troveremo uno di 25°. Sicuramente saremo contenti di vedere il nostro ferro 5 tirare lungo come il ferro 4, solo che avrò in sacca due bastoni quasi identici e il problema sarà tutto del loft. Il terzo ferro come dicevo ha invece il problema contrario e quindi poniamo un ferro 6 che normalmente dovrebbe avere un loft di 31° e in realtà sia 33°, in questo caso ci lamenteremo perchè il nostro ferro farà fatica ad arrivare e si avvertirà la netta differenza dal ferro 5. Anche qui il problema non è nello shaft, ma è tutta colpa del loft troppo debole. Ecco l’importanza di conoscere i loft reali di tutti i bastoni che compongono la sacca. Ma in che modo il loft influisce sulla distanza nel drive? Un errore molto frequente è quello di credere che un drive con loft molto ridotto generi una traiettoria più potente rispetto ad uno con loft maggiore. Che sia un concetto errato lo avranno facilmente intuito tutti i giocatori che vedono regolarmente andare più lontano il loro legno 3 rispetto al drive appena acquistato. Ebbene, occorre fare chiarezza su alcuni concetti così da avere le giuste informazioni per scegliere il vostro futuro drive. Molti giocatori dilettanti sono soliti acquistare drive con loft ridotti (circa 8-9 gradi) anche se generano una ridotta velocità del bastone al momento dell’impatto e con swing out-in e over the top. Premesso che i gradi di loft che sono riportati sulle suole dei bastoni, si rivelano molto spesso errati quando misurati con gli strumenti specifici. Dobbiamo però suddividere i legni dai ferri. Riprendendo il discorso del drive con poco loft ed assumendo che gli 8-9 gradi siano reali, bisognerà vedere chi effettuerà il colpo con quel bastone. Ho scritto sopra che il loft è il principale responsabile della distanza, della traiettoria e del backspin. Pertanto viene logico pensare che 8 gradi debbano per forza farmi andare la pallina più distante perchè il backspin sarà inferiore e la traiettoria più penetrante e quindi partendo più forte la palla la distanza sarà maggiore, ma la fisica con il drive per i giocatori con velocità basse richiede invece maggior backspin per farla volare più a lungo. Spiegarlo in maniera articolata richiede più spazio ed esempi, ma se qualcuno di voi è interessato alla spiegazione non avrò problemi a fornirla. Di base c’è una traiettoria con il drive che sarà la triettoria ideale per la massima distanza “di volo”. E’ naturale che il golfista sia interessato alla distanza totale, ma questa sarà influenzata da altri fattori come l’angolo di discesa e le condizioni del terreno. Ovviamente anche le condizioni di lancio (launch angle) saranno interessate da molteplici fattori, quali gli agenti atmosferici(temperatura, velocità e direzione del vento,umidità, densità dell’aria, etc.) e naturalmente dalle dinamiche di swing del golfista. Lo scopo sarà quindi di fare la massima distanza di volo lanciando la palla sul giusto angolo e con il massimo rendimento. Faccio un esempio: Il golfista medio maschio ha una velocità della testa del bastone di 90 Mph, (la media degli uomini sul PGA Tour è di 112 Mph). Con i moderni drive conformi la velocità massima che la palla potrà raggiungere è una volta e mezza la velocita della testa (smash factor 1.5 o C.O.R. 0.83 o C.T. 239 microsecondi) e quindi 135mph. Con questi valori la massima distanza di volo della palla in condizioni standard, (massima resa degli angoli di attacco, lancio e punto di contatto,vento,temperatura,pressione atmosferica,etc.) potrà essere di 225 mt. circa . Se il gofista in questione poi non avrà un angolo di attacco in upswing (risalente), si determinerà una traiettoria troppo bassa, con pochissimo carry ( volo della palla in aria senza il rotolo) e non verrà quindi massimizzata la già relativa poca velocità della testa del bastone. Questo perchè la maggior parte dei giocatori principianti o con caratteristiche fisiche non eccellenti genera una bassa velocità all’ impatto il che rende necessario l’uso di un driver con molto loft (almeno 11°, ma anche da 13° a 16°) per consentire alla pallina di partire sul giusto angolo di lancio che a sua volta permetterà alla palla di compiere la maggiore distanza in aria e quella giusta di rotolamento una volta atterrata. Il concetto è semplice: più il giocatore è in grado di sviluppare velocità all’ impatto con il giusto angolo di attacco e il giusto rilascio dei polsi e più avrà bisogno di un driver dal loft ridotto. I giocatori senior , le lady e tutti i giocatori con bassa velocità d’impatto dovranno invece preferire driver con loft maggiore per ottenere il massimo in termini di potenza. Chiaramente questi concetti sono veri in generale, ma sarà buona cosa verificare le carattistiche individuali prima di scegliere il bastone. Come si fa a conoscere il giusto angolo di lancio? L’occhio esperto del vostro professionista sarà sicuramente in grado di consigliarvi il loft più adatto, almeno in modo sommario. Ma una analisi più accurata potrete ottenerla in un laboratorio di un clubfitter professionista attrezzato con un launch monitor affidabile per poter analizzare tutte le variabili. Questo strumento è in grado di rilevare con estrema precisione l’angolo di lancio della vostra pallina e altri importanti fattori come, l’angolo di attacco, la posizione della faccia del bastone all’impatto, la provenienza della faccia del bastone, il punto di contatto, il backspin, la velocità della palla, etc., tutti elementi che una volta analizzati concorreranno alla scelta del giusto loft e alla costruzione del bastone corretto per chi lo utilizzerà.
Nota del 09/04/2013: Ho pubblicato questo articolo con le opportune modifiche il 4 ottobre 2011, in quanto lo stesso articolo lo avevo pubblicato per un altro sito nel 2006. Già da qualche anno sono presenti sul mercato drive modificabili/aggiustabili con il solo intervento di posizionare l’hosel, o per meglio dire un eccentrico e un piattello sulla suola in maniera da ottenere specifiche diverse in termini di angolo di lie, loft e angolo della faccia. Su questo punto ho sempre ribadito che la cosa non era veritiera e non è possibile alterare come dicono le case le specifiche come dichiarato. Questo era già stato evidenziato da Tom Wishon, il noto clubmaker/clubfitter americano , ma non aveva ancora pubblicato uno studio al riguardo. L’ha fatto ora, naturalmente in Inglese e sono presi in esame il nuovo driver della Taylor Made R1, il Ping Anser, il Titleist 913 D2 e Il Nike Covert, tutti con loft nominale di 10,5°. Come già scritto nel mio articolo il loft è nominale in quanto è quello dichiarato dai costruttori, ma vedrete quanto in realtà siamo lontani dal valore riportato sulla suola. Così come le possibili combinazioni configurabili con i vari modelli che nell’R1 sono addirittura 84, non restituiscano i cambiamenti desiderati. Ma volete sapere cosa è stato misurato in realtà? Andate a scoprirlo sul sito di Tom Wishon qui. E anche per chi non parla Inglese, le misurazioni si comprendono benissimo. Non pubblico quindi un mio articolo al riguardo, in quanto Tom Wishon che è il mio mentore ha eseguito non solo un test estensivo e dimostrativo, ma l’ha fatto con cognizione di causa e strumenti adatti allo scopo e quindi sarebbe solo una replica del suo lavoro. Questo a dimostrazione che il marketing regna sovrano.
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Buon giorno Piero, arrivo al tuo interessantissimo sito tramite quello del gentilissimo maestro Guido. Ho appena cominciato a “Spazzolarlo” e già al primo articolo sorgono domande e dubbi
Sono molto interessato ad una spiegazione dettagliata sul volo della palla, quanto letto sul sito di Guido pur essendo sufficientemente chiaro non entra nel dettaglio fisico del “volo”. Confesso che da meccanico non ho mai creduto alla possibilità di variare il loft, almeno quanto pubblicizzato, ma il marketing è forte e cambiare attrezzatura per un amatore fa parte del gioco. Anche se neofita, pratico da solo 2 anni, sono stato fortunato essendomi imbattuto all’inizio negli articoli del sito di Guido e ho sempre verificato come prima cosa l’angolo del loft prima di qualsiasi cambio. Però leggere di tolleranze produttive di due gradi mi lascia perplesso.
Mi fermo qui per ora altrimenti mi sospendi l’account.
Solo un’ultima cosa dopo la lettura dell’articolo di Tom, sono corso a settare il driver Nike a 12,5 left, tirando tendenzialmente a destra pur mirando a sinistra.
Grazie e regards
Franco
Ciao Franco,
grazie per il tuo commento. Perché mai dovrei sospenderti l’account, non hai mica offeso nessuno! 🙂 Capisco la tua voglia di sapere legata probabilmente alla forte passione per il gioco, ma visto che conosci la meccanica e quindi la fisica e pur essendo la fisica la materia che governa tutto quanto accade durante lo swing e il volo della palla, ci sono degli aspetti che vanno sempre valutati durante l’esecuzione del colpo perché avranno la responsabilità per quanto riguarda il risultato di quello che vedrai succedere. Premesso che a brevi linee molto è già spiegato nei vari articoli che ho scritto, per entrare nello specifico del volo della palla, non bastano due righe e non ci sono risposte univoche, proprio perché i fattori che ne influenzano il volo sono molteplici e andrebbero verificati tutti. Sia quelli statici che dinamici e sia quelli “hardware” (attrezzatura) che “software” (golfista….statico e dinamico). Poi ancora, gli esempi vanno suddivisi fra ferri e legni e per gli ibridi avremo alcune tipologie che assomigliano di più ai legni e altri ai ferri. Ma visto che parli di drive e non conoscendo le tue caratteristiche fisiche , né dinamiche di come effettui lo swing, della tua velocità della testa del bastone, del tuo angolo di attacco, del tuo loft dinamico e di conseguenza del tuo “spin loft”, alias come comprimi la palla, del tuo angolo di lancio etc. né conoscendo se realmente il loft del tuo drive così settato è 12,5° come dici, non posso risponderti. Considera poi che anche la lunghezza del bastone entra in gioco, il peso totale e il suo swingweight, ma meglio ancora il MOI (Momento d’inerzia), il face angle, il grip lo shaft come peso e come profilo che non significa R-S-X-L,etc.
Balisticamente la parabola che lancerà un oggetto più distante si dice essere 45°, ma nel golf questo non funziona perché devi fare i conti con il backspin e per lanciare una palla a 45° di angolo, dovresti usare un wedge e quindi con un backspin di 10.000/12.500 RPM vedresti una palla alzarsi, ma fare poca strada. Un proiettile invece sparato da un mortaio inclinato a 45° partirebbe lanciato solo dalla forza propulsiva dell’esplosivo e quindi su quella traiettoria, farebbe la maggior distanza. Quindi se tu avessi l’abilità di utilizzare un drive con 2° di loft, con un tee alzato a 20 cm o anche più e riuscissi a prenderla con un angolo di attacco in upswing (risalente) con una velocità molto elevata (almeno 110 mph, ma anche di più non guasta), ci sarebbero molte buone probabilità che la palla partirebbe su angolo di lancio superiore ai 20° con un bassissimo backspin e quindi farebbe una distanza di volo massimale con una buona dose di rotolo in aggiunta. (Perchè ho scritto 2° ? Perché il loft è il maggiore responsabile di traiettoria, backspin e distanza, solo che con i legni o meglio con il drive, non è così automatico avere meno loft e fare maggiore distanza e avere poco backspin) Ma qui entrano in gioco anche fattori di densità dell’aria, temperatura dell’aria, umidità, condizioni del campo,etc. Per tornare con i piedi per terra, quelli che più vanno vicini a questi risultati con il drive, sono i campioni di long drive, che di mestiere fanno solo quello, cioè di lanciare alla maggiore distanza possibile la palla con il drive. Un nome su tutti, quello del Canadese Pluricampione Jamie Sadlowski che con il suo drive di 48″ con canna XXX e 4° di loft, fa partire la palla ad un angolo di lancio di circa 12,5° con un backspin intorno ai 2.300 rpm e una velocità della testa del bastone di circa 150 mph e la sua palla arriva tra i 360 e i 420 mt. Ho scritto 150 mph e non mi sono sbagliato, considera che Rory Mcillroy anche se con un drive più corto di circa 3″ genera “solamente” una media di 118 mph. La media con il drive sul PGA è di 112 mph e quella degli amateur sempre con il drive è di 90 mph. Come vedi se devo cominciare a sviscerare il discorso, faremmo notte e stiamo solo parlando di drive, perché con i ferri è tutta un’altra storia. Quindi non posso darti risposte specifiche se non ho domande specifiche e con tutti gli elementi di analisi a disposizione. Sappi ad esempio che se la tua velocità col drive e sotto le 90 mph paradossalmente avrai bisogno di più backspin, anche intorno ai 4.000/4500 RPM, ma anche questo dato poi andrebbe visto all’interno di altri fattori. Se inoltre il tuo swing avviene dall’alto “pescando”, alias fare casting e la traiettoria del bastone sarà out to in, un bastone come quelli che trovi sul mercato oggi e cioè sempre più lunghi, ti danneggerà e non ti farà fare maggiore distanza nella media, oltretutto ricercando anche il fairway. Inoltre se slice facevi continuerai a fare slice e anzi il difetto si amplificherà, ma anche qui il discorso è ampio.
Per chiudere, le case stanno solo cercando di fornire “novità” ai golfisti e quindi esistono queste personalizzazioni fai da te, ma in effetti non è che modifichi il loft, il lie e il face angle, c’è solo un eccentrico che fa appoggiare la suola del nostro drive in maniera diversa e quindi a seconda di come appoggia avrò delle differenze, ma mai tutte insieme e mai come un drive costruito con quelle caratteristiche nominali fisse. Il mercato comunque va in quella direzione. Perciò ti chiedo se hai fatto verificare che il tuo angolo di loft sia realmente 12,5° o ti basi solo su quanto c’è scritto? Se non l’hai verificato, potresti avere amare sorprese e attenzione anche a come viene verificato, perché si possono prendere delle cantonate se non si hanno gli strumenti e non si conoscono le modalità.
Buona giornata
Piero
Eccomi Piero, grazie x la velocissima ed esauriente risposta. Quello che, forse in maniera non proprio chiara, chiedevo era quanto fosse assimilabile al moto del proiettile un golf shot. Gli esempi portati sono + che esaurienti. Provo a tirare delle conclusioni, correggimi se sbaglio. Qualsiasi modifica o settaggio effettuati al set sono, probabilmente, dannosi se prima non si impara ad eseguire uno swing corretto e ripetitivo. Da qui in avanti è sensato ottimizzare le proprie caratteristiche, altrimenti si camuffano degli errori che non si dovrebbero commettere e che magari sono momentanei. Riguardo al mio driver davo x scontato che fosse identico a quello testato da Tom nel suo articolo e se non fosse che oggi piove a dirotto ti saprei già dire se , apparentemente, è servito a qualche cosa comunque quello che mi interessava era ridurre il face angle come da tabella pubblicata da Tom, il loft era già settato a 12,5°. Dico apparentemente perché in questo sport non è mai nulla sicuro, questo l’ho imparato subito.
Abito in Sudafrica e sono in una zona con tanti campi da golf ma non ci sono Maestri a cui appoggiarmi e tanto meno posti x il fitting e ancora meno persone che hanno idea di quello di cui stiamo parlando, il golf shop + vicino è a circa 90 km. Questo è un paese dove a 5-6 anni si comincia a tirare colpi e tutto viene + naturale senza troppi tecnicismi. Incominciare a 50 anni suonati…….è dura.
Per tornare al driver, dici ” fa appoggiare la suola del nostro driver in maniera diversa…..” ma sull’erba non appoggia mai allo stesso modo e ho notato che a volte su bastoni nuovi non vi è neppure l’indicatore della posizione “Neutra”.
Almeno confermi quello che pensavo, cioè di tornare al mio Adams 12,5 sostituendo lo shaft con uno regular al posto di quello flex e di lunghezza pari al mio legno tre, circa 2 inch + corto. Il mio swing è tra le 85 e 90 mph/h e solitamente tende ad essere piatto + che dall’alto con un carry attorno a 180 metri (colpo ben eseguito). Qui si gioca quasi sempre con vento attorno a 30 Km/h, tirare troppo alto non è una buona idea. Dimenticavo, il mio hcp balla da 16 a 18.
Male che vada uno shaft non mi porterà alla rovina. A dire il vero faccio + conto sui consigli del maestro Guido ma come dicevo cambiare, provare ecc. fa parte del gioco.
Ancora una curiosità, con il driver Nike covert tour se metto la palla molto bassa genera un colpo che supera senza difficoltà i 200 metri di cui poco meno di metà sono di rotolamento. Credo sia dovuto allo spin imposto dalla cavità, ma non mi piace, oltre ad essere difficoltoso per me colpire la palla bassa sul tee, il colpo è davvero very ugly anche se efficace.
Il discorso del profilo dello shaft non l’ho mica capito ???? Sembrano tutti uguali, calibrati.
Regards
Franco
Ciao Franco,
non so dove ti trovi tu, ma qui si muore di caldo e qui da dove scrivo ho 32° senza il condizionatore alle 21:30, quindi se scrivo qualche boiata sai il perché 🙂 Cercherò di rispondere alle tue domande, ma proprio per la loro natura e i dati che tu dai per scontati e invece non lo sono, è difficile farti avere la risposta che vorresti, ma io non posso e non voglio darti risposte “commerciali”…vediamo un po’:
Qualsiasi modifica o settaggio effettuati al set sono, probabilmente, dannosi se prima non si impara ad eseguire uno swing corretto e ripetitivo. Da qui in avanti è sensato ottimizzare le proprie caratteristiche, altrimenti si camuffano degli errori che non si dovrebbero commettere e che magari sono momentanei Non è assolutamente vero quello che dici anzi…ovviamente dal punto di vista tecnico è assolutamente prioritario migliorare e cercare di ottenere un gesto tecnico migliore ed efficace, ma questo potrebbe non succedere mai, tanto più hai iniziato tardi a giocare, magari il fisico non ti sostiene, oppure non riesci a coordinarti come vorresti, anche se a te sembra di farlo, ma questo è appunto l’aspetto tecnico e va affrontato insieme al tuo professionista di fiducia e anche sotto questo punto di vista potremmo scrivere per ore. Restiamo invece nel mio campo; se come ho scritto nel messaggio precedente il tuo swing è over the top, out to in con pronazione all’impatto invece di supinazione dei polsi/avambracci, io ti esorto a correggere questa problematica, ma semmai ci riuscirai, dovrai dedicargli un tempo infinito, nel frattempo devi giocare. Riguardo al mio driver davo x scontato che fosse identico a quello testato da Tom nel suo articolo e se non fosse che oggi piove a dirotto ti saprei già dire se , apparentemente, è servito a qualche cosa comunque quello che mi interessava era ridurre il face angle come da tabella pubblicata da Tom, il loft era già settato a 12,5°. Dico apparentemente perché in questo sport non è mai nulla sicuro, questo l’ho imparato subito. Sul fatto che parli di loft di 12/12,5° questi devono essere dati certi e verificati, le specifiche che danno le case sono spesso sbagliate e comunque bisogna essere certi delle specifiche per dare una risposta corretta. Quindi assumendo che 12° sia giusto, aggiustando il loft con l’eccentrico, non riuscirai ad avere contemporaneamente il face angle settato,in questo caso credo tu lo volessi più chiuso. Altre volte modifichi il lie, ma contestualmente non puoi avere il loft e il FA cambiati insieme e questo è spiegato anche negli articoli di Tom.
Per tornare al driver, dici ” fa appoggiare la suola del nostro driver in maniera diversa…..” ma sull’erba non appoggia mai allo stesso modo e ho notato che a volte su bastoni nuovi non vi è neppure l’indicatore della posizione “Neutra”. Lascia perdere le scritte, ti ripeto che non dicono nulla, o possono dirlo, ma va sempre tutto verificato. Per appoggiare, stiamo parlando di un drive e quindi a meno che non lo tiri da terra sarà sollevato, ma anche nel caso appoggiasse a terra è più un discorso di manipolazione del bastone attraverso il grip e il set up che influenza la posizione della faccia. Ci sono giocatori che fanno slice severi e che se non imparano a riportare la faccia all’impatto square, l’unica via è appunto un FA chiuso anche di 3°/4° che sono tantissimi, ma che aiutano quei giocatori a vedere più spesso il fairway invece che il bosco di destra (per i destrorsi). Ebbene, si scopre che magari alcuni di questi giocatori quando si addressano dietro la palla e vedono la faccia del bastone che punta a sx, portano avanti le mani, facendo tornare la faccia square e annullando completamente “l’aiuto”. Certo bisogna vedere poi dinamicamente cosa combinano, ma questo esempio la dice lunga.
Almeno confermi quello che pensavo, cioè di tornare al mio Adams 12,5 sostituendo lo shaft con uno regular al posto di quello flex e di lunghezza pari al mio legno tre, circa 2 inch + corto. Il mio swing è tra le 85 e 90 mph/h e solitamente tende ad essere piatto + che dall’alto con un carry attorno a 180 metri (colpo ben eseguito). Qui si gioca quasi sempre con vento attorno a 30 Km/h, tirare troppo alto non è una buona idea. Dimenticavo, il mio hcp balla da 16 a 18. Hai scritto Regular al posto di quello flex, penso intendessi dire S Flex. Mi spiace, ma quello che scrivi non significa nulla, poi se vuoi sperimentare, va bene tutto e puoi sempre divertirti, ma….. il tuo Adams è realmente 12,5°? (che poi 0,5° non è influente) lo shaft R che andresti a montare era su un drive o su un altro bastone? Quanto è stato “tippato”? Il peso di questo shaft? Non puoi mettere uno shaft di pari peso e 2″ più corto senza riparametrare la testa, in questo caso avresti 24 gr. di peso discrezionale da ridistribuire, se non lo fai avrai dei problemi, ma poi giocandoci nel tempo ti abitueresti pure e magari, proprio perché nel golf non vi è certezza riusciresti a colpire più al centro la palla e quindi ad andare meglio, ma non è proprio questo l’iter per accorciare un bastone. Per il vento, avrai delle buche a favore, altre contro e altre across, troppo alto contro vento e magari con tanto spin non aiuta, ma con vento a favore è vero il contrario (troppo spin permettendo), sappi che con 90 mph di testa del bastone, se gli angoli saranno corretti e avrai uno Smash factor intorno a 1,50, puoi sicuramente fare più di 200 mt di volo senza considerare il vento e in condizioni normali, ma come ho scritto devono esserci determinate condizioni di swing e di contatto.
Ancora una curiosità, con il driver Nike covert tour se metto la palla molto bassa genera un colpo che supera senza difficoltà i 200 metri di cui poco meno di metà sono di rotolamento. Credo sia dovuto allo spin imposto dalla cavità, ma non mi piace, oltre ad essere difficoltoso per me colpire la palla bassa sul tee, il colpo è davvero very ugly anche se efficace.
Il discorso del profilo dello shaft non l’ho mica capito ???? Sembrano tutti uguali, calibrati. Più che il Nike covert, è un insieme di fattori che determina il “rattone” e il profilo degli shaft è solo per gli addetti ai lavori, devi disporre di un analizzatore di frequenza e di alcuni pesi e vedere le frequenze a certi intervalli con pesi diversi con la parte finale dello shaft “clampata” ad una certa distanza e su una carta millimetrata vedere questi numeri quale profilo genereranno. Poi bisogna vedere il peso dello shaft, su quale testa viene montata chi gioca quel bastone, etc. come ti ripeto è un discorso un po’ lungo, ma questo è l’unico modo di rispondere in maniera non commerciale, poi a grandi linee ci sono risposte che si possono dare conoscendo causa/effetto, ma almeno i dati, quelli devono PER FORZA essere verificati.
Regards
Piero
Stavo per spegnere e ho visto la risposta. Ho visto il telegiornale e so che state boccheggiando. Qui siamo in pieno inverno, anche se non cambia molto rispetto all’estate, clima stupendo per i miei gusti, medie minime invernali di 15° e massime estive di 26° le eccezioni si contano su due mani. Per restare in tema sabato scorso è stata la prima gara annullata per brutto tempo dall’inizio dell’anno. Forse anche domani si salta.
Capisco che le cose non sono semplici e apprezzo lo sforzo espositivo, se avessi avvertito una tendenza commerciale anzi diciamo pubblicitaria, commerciale non vi sarebbe nulla di male, non saremmo ancora a discuterne. Già aver demolito quello di cui ero convinto è un passo avanti per capire. Non ci sono risposte che voglio sentire, mi interessa capire e tutto quello che dico va messo in discussione. Resta il fatto che devo arrangiarmi da solo e sono grato a Te a Guido e altri che mi danno un aiuto.
No tranquillo, anche se le zappate non mancano non tiro col driver da terra ma senza appoggiarlo come faccio a capire la posizione di partenza.
Il driver Adams è un second hand che ho voluto provare x il presunto loft di 12,5° ma monta uno shaft x senior e provando a riprendere il mio swing mi sono accorto che fletteva in maniera esagerata non ricordo bene ma la testa restava indietro rispetto al grip di circa 30 cm, per questo voglio metterne uno un poco + rigido e pensavo di accorciarlo ma a quanto pare la cosa è complicata, ne avrei acquistato uno apposta.
A dirla tutta avrei preso uno per legno tre e montato sul driver………….
Sul discorso del vento non sono per niente d’accordo, c’è solo una direzione favorevole e tutte le altre creano problemi e anche quella è una fortuna se si allinea anche ad un solo fairway poi il vento non è una forza costante, come potrebbe essere una brezza, anche se ha una direzione mulinella e cambia di intensità in continuazione. Resta il fatto che giocare con vento, a volte molto forte, è very exciting, trovo fastidioso solo quando la pallina non sta ferma sul green.
Non è raro riuscire a superare i 200 metri ma se la pallina è sempre quella ( avrei tante domande anche sulle palline), il driver anche, il colpevole che limita il tiro nella maggioranza delle volte è presto trovato.
Sicuramente è come dici, tanti fattori influenzano il “Rattone” ma dei quattro driver che ho in casa è l’unico con cui ci riesco.
Cancella il discorso dello shaft ho preso una cantonata, quando ho letto profilo la mia testa si è allineata “meccanicamente” alla parola usata, sorry.
Buona notte
Franco
Essendo quasi mezzanotte ti rispondo velocemente. Per il vento, mi sa che diciamo le stesse cose, o a favore o across e contro, ma al di fuori di forza e direzione, il vento porta scompensi anche sull’esecuzione del colpo e tende a far affrettare il colpo, ma non è di questo che voglio parlare, solo continuare a dirti che pur rispettando le tue percezioni, purtroppo si rivelano non corrette….Il driver Adams è un second hand che ho voluto provare x il presunto loft di 12,5° ma monta uno shaft x senior e provando a riprendere il mio swing mi sono accorto che fletteva in maniera esagerata non ricordo bene ma la testa restava indietro rispetto al grip di circa 30 cm, per questo voglio metterne uno un poco + rigido e pensavo di accorciarlo ma a quanto pare la cosa è complicata, ne avrei acquistato uno apposta.
A dirla tutta avrei preso uno per legno tre e montato sul driver…………. Quando uno shaft, nella fattispecie su un driver, è troppo flessibile, (ma il discorso vale anche se è rigido e comunque un conto è la sensazione un altro la realtà) la testa all’impatto non rimarrà MAI indietro rispetto al grip/mani. Da non confondere con il fatto che le mani all’impatto devono rimanere “davanti”. La testa del drive del peso di 185/205 grammi è la parte più pesante del bastone e oltretutto è ubicata in fondo alla leva che muoviamo, lontano dalle nostre mani. Quando iniziamo la discesa, ci sembra che il bastone si “carichi” come una fionda,(e questo può aver generato la tua sensazione, anche visiva sbagliata) ma non avviene proprio questo in dinamica. Comunque per rispondere alla tua sensazione/percezione, proprio perché la testa è la parte più pesante incollata all’estremità di una canna più o meno flessibile, per via della forza centrifuga la testa del bastone, se la fotograferai con una macchina ad alta velocità, ti mostrerà che all’impatto che è quello che conta, è tanto più avanti del tip (parte finale dello shaft) quanto più è flessibile lo shaft e proprio per questo motivo, quando un giocatore estremamente potente e con un rilascio dei polsi ritardato, che arriva con le mani supinate all’impatto e utilizza uno shaft troppo flessibile per lui, vedrà un incremento dell’effetto hook (gancio), dell’angolo di lancio e anche del backspin. Quando è troppo rigido, invece questo effetto sarà minimizzato e si tenderà quindi ad andare a destra e a non chiudere il colpo, ma anche in questo caso la testa sarà sempre davanti al tip. Solo per quei giocatori che fanno casting, che rilasciano quindi i polsi prematuramente e hanno anche basse velocità di esecuzione, se guarderai la testa all’impatto la vedrai perfettamente allineata con lo shaft e quindi al di fuori del feeling, lo shaft diventa secondario, ma MAI e poi MAI vedrai una testa che rimane indietro ripetto al tip a cui è incollata all’impatto, tantomeno se lo shaft è troppo flessibile.
Per concludere e te l’ho già scritto, puoi fare tutti gli esperimenti che vuoi, anche di mettere uno shaft “tippato” per un legno 3, ma….. e anche per la palla certo che esiste il fitting specifico e la palla conta tantissimo…poi che il colpevole, il bug nella scienza esatta come ho già scritto è e rimane il golfista, su questo non c’è dubbio.
Buona notte e buon gioco
Piero
Buongiorno Piero, potevi tranquillamente prendere tempo per rispondere, sarei sopravvissuto alla notte. Mi hai dato un sacco di informazioni su cui riflettere, non che possa venire a capo di qualcosa da solo ma almeno sono cosciente delle problematiche sopra esposte.
Pensavo di stampare l’articolo di Tom e appenderlo in bacheca al club.
Ti do un poco di respiro e proseguo nella lettura dei tuoi articoli.
Grazie, ci sentiamo + avanti.
Regards
Franco
Ciao Piero, ricomincio da qui ma avrei molto da chiedere anche su tutti gli altri articoli. Prima una precisazione che ho trascurato, mi piace il golf come conseguenza della mia passione per la meccanica e la fisica più in generale e non il contrario.
Ho sempre guardato con interesse questo sport ma non ho mai avuto la possibilità di praticarlo. Adesso posso dedicargli quanto tempo voglio.
Dunque……. a volte tirando i dadi esce il doppio 6. Come anticipato ho tagliato il driver portandolo alla stessa lunghezza del legno tre. Tre settimane di uso sono ancora poche per trarre conclusioni definitive ma direi che sono finito nella direzione giusta. Non ho guadagnato nulla come distanza assoluta ma tirare il secondo colpo sempre ( quasi, un rattone non manca mai ) dal fairway è un bel salto di qualità. Ieri in gara format four balls scramble driver per nove volte abbiamo giocato la mia palla che anche se a volte corta rispetto agli altri stava sempre nel fairway. Ho avuto qualche problema nel primo uso, andavo troppo dritto a sinistra, non ho capito se era dovuto al cambio ho a una caratteristica derivante dal taglio. Comunque mi sono abituato subito e quasi senza pratica ho i muratori in casa, un casino, appena se ne vanno mi fiondo al campo pratica. Per cronaca, ieri siamo arrivati primi.
Tornando alla meccanica, hai qualche testo specifico da consigliarmi dove si analizza il comportamento della palla nelle varie situazioni ? Le formule non mi spaventano, mi rallentano molto ma se si vuole andare a fondo ………..Thanks
Regards
Franco
Ciao Franco,
piacere di risentirti. Come vedi anche sperimentando si ottengono validi risultati. Non conoscendo dati né altro, vale la regola nel golf che corto, e soprattutto con il drive, è meglio. E’ chiaro che giocandoci ti abituerai, ma se hai tagliato il bastone senza riappesantire la testa, avrai un bastone con caratteristiche di bilanciamento alterate. Come ho scritto sopra, poi giocandoci e per il fatto che più corto ti farà avere un maggior controllo e solidità all’impatto, le cose andranno bene, ma MAI come avere riparametrato il bastone sulla nuova lunghezza. Ripeto ancora che questa risposta è generalizzata, non conoscendo nulla del lavoro fatto, né delle tue caratteristiche di swing, quindi se non hai riappesantito la testa del bastone, rischi in parte di avere una ciambella buona, ma senza il buoco.
Per quanto riguarda il libro di fisica applicata al golf, non posso non consigliarti un libro che ho in biblioteca dal 2003 e che forse è un po’ troppo tecnico, ma non per te, visto che sei un fisico ed inoltre da questi studi sono uscite le teorie che negli ultimi 5 anni hanno preso piede un po’ dappertutto, rivoluzionando i concetti del volo di palla (D-Plane, etc.). The Physics of Golf di Theodore Jorgensen e prima ancora un altro libro che ho da 10 anni e resta ancora “Il LIBRO”, Search For The Perfect Swing: The Proven Scientific Approach To Fundamentaly Improving Your Game di Cochran e Stobbs …Fu uno studio commissionato negli anni 60 dalla Golf Society of Great Britain e ancora oggi a quasi 50 anni di distanza, resta il libro di riferimento.
Saluti
Piero
Ciao Piero, chiedo scusa mi sono reso conto ora che forse sei in ferie. Grazie per i libri. Ho trovato il primo e mi sono imbattuto in questo “The_Science_of_Golf” e provo leggerli entrambi. Per il secondo trovo solo il cartaceo, continuo a cercare, in ogni caso per l’immediato sono a “posto”.
Addirittura un “Fisico” grazie per il complimento ma purtroppo sono solo un dilettante, il mio swing mentale sta peggio di quello golfistico…………
Sempre riguardo al tirare i dadi, visto il “pressapochismo” dei produttori potrebbe essere che il driver sia messo meglio ora riguardo al bilanciamento e magari il buco nella ciambella, scentrato, ma sia venuto. Il lavoro fatto è semplicissimo, sono andato allo shop per comprare un nuovo bastone e il commesso mi ha informato che quello vecchio, per toglierlo, andava comunque tagliato. Quindi mi ha chiesto 50 Rand ( 3,4 euro) per fare il lavoro, non ci ho pensato sopra molto. Come vedi una cosa fatta, come dicono dalle mie parti, “Alla carlona”.
Ho scorso velocemente i due libri e non vi è una parte pratica riguardo alle misure dei bastoni. Sono proprio curioso di vedere come si fanno le misure, faccio fatica a capire la posizione di riferimento da cui partire per misurare. La “Squadra”, la chiamo così non o idea del nome,per effettuare le misure non dovrebbe essere difficile da costruire. Se hai qualche foto o altro vorrei provare a costruirla, sono ben attrezzato.
Per cronaca ieri alla gara un disastro ho chiuso 5 colpi sopra il mio hcp, se il player non collabora non c’è taglio di driver che tenga.
Keep well
Franco
Caro Franco, nella mia risposta precedente ho premesso che è una risposta generalizzata, non conoscendo nulla di quello che hai fatto, né delle caratteristiche reali di quel bastone, né del tuo swing, quindi ripeto che in molti casi, il solo fatto di avere un drive più corto, aiuta sia in termini di precisione , ma molto spesso anche come distanza. Ripeto anche che se hai solo tagliato senza aver fatto un controllo sui parametri del bastone che poi deve essere interfacciato con i tuoi, avrai perso sicuramente qualcosa in termini di solidità di colpo, ma è ovvio che avendo ricevuto un immediato beneficio come precisione rispetto a prima, non potrai che essere soddisfatto. Poi se bastasse avere bastoni perfetti per giocare bene a golf e fare buoni score, allora io sarei un campione e tutti quelli con i bastoni personalizzati, altrettanto, ma purtroppo non è così.
I libri che ti ho segnalato, riguardano l’aspetto della fisica e della balistica, ma applicata allo swing, se ti interessa la scienza dei bastoni, oltre a tutto quello che troverai on-line, devi cercare i testi di Tom Wishon e/o Ralph Maltby, fra i tanti e per i rulers e/o altri strumenti, puoi andare su Golfsmith, Golfworks, Golf _Mechanix, Mitchell, etc….
Buona giornata
Piero
Ciao Piero, grazie per gli indirizzi. Mi metto all’opera vediamo cosa riesco a tirare fuori.
Tranquillo volevo solo rimarcare che quello del “taglio” era un giorno buono, un poco come nel golf a volte anche chiudendo gli occhi la palla va dove deve andare.
Anzi voglio fare un’altra prova, da qualche parte ho un Cleveland 10,5°, vecchiotto e ammaccato comperato due anni prima di cominciare a giocare……….. Lo so, non infierire, l’entusiasmo a volte gioca degli scherzetti. Provo a tagliare anche quello.
Una cosa curiosa è che alcuni players hanno notato la differenza del mio colpo e mi hanno chiesto come avessi fatto. Raccontato il ” Misfatto” mi guardano con sospetto increduli. Tutti giocatori che hanno + o – il mio stesso problema. Ma al solo sentir parlare di bastone corto scappano. Solo il mio partner abituale stava correndo a fare la stessa cosa ma l’ho fermato avvisandolo che le variabili in gioco sono molte e difficilmente sarebbe uscita un’altra “Ciambella”. Da dire che al campo pratica usando il mio driver corto, su 20 palle, non ha fatto nemmeno uno slice.
Saluti
Franco