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L’angolo di lie….un imperativo!

Titolo:  L’angolo di lie….un imperativo!

Autore: Piero Maina

Conteggio parole:  1343

Come già detto per l’angolo di loft, ribadisco il concetto altrettanto importante di avere l’angolo di lie corretto soprattutto per il set di ferri. Ma anche il putt non sarà da meno, mentre questa variabile diventa di minore importanza sui legni da terra e ancor minore sul drive, ma non totalmente trascurabile.

Per definizione l’angolo di lie di un bastone da golf è quell’angolo che viene a crearsi fra lo shaft e la testa del bastone quando la suola tocca perfettamente il centro sul suolo dove appoggia.(Vedi qui il disegno per la spiegazione)

Diciamo che per tutti i bastoni nella sacca la correlazione fra lunghezza del bastone e angolo di lie è fondamentale, infatti se utlizzeremo un ferro di lunghezza superiore a quella che dovrebbe essere adatta a noi, con un angolo di lie corretto quel ferro sarà ancora perfettamente utilizzabile (a patto di avere la giusta abilità golfistica e buona coordinazione occhio/mano), al contrario di un ferro dalla lunghezza corretta,ma con un angolo di lie lontano da quello ideale per noi. Io sono solito ribadire che gli angoli soprattutto sui ferri e putt sono un imperativo e ancor più per i ferri alti di loft (dal ferro 8 in su), questo perchè il lie è il principale responsabile della direzione e quindi precisione nel colpo effettuato. Comunque anche per i ferri lunghi, c’è l’influenza a livello di solidità del colpo e quindi vedremo cambiare drasticamete in meglio anche un ferro 3 che per il suo ridotto loft (circa 21°) non sembrerebbe avere importanza per un angolo di lie ottimale, ma quando il lie sarà corretto il beneficio che ne trarremo sarà enorme. Ma in che modo il loft correlato al lie ne influenza la direzione?

Guardando  l’immagine qui a fianco capirete meglio cosa fa in pratica il lie sbagliato.

Chiaramente il disegno non ci spiega tutto e adesso vi chiedo di fare spazio alla vostra immaginazione. Se immaginate un ferro 8 l’esempio è perfetto. Nel caso di di sinistra il lie risulta essere troppo upright perchè il segno lasciato sulla suola del ferro è verso il tacco, di conseguenza la palla volerà verso sinistra proprio per effetto del loft. Nel mezzo dove la suola tocca il suo centro grazie a un angolo di lie corretto, se anche la faccia del ferro sarà orientata perpendicolarmente all’obbiettivo avremo un volo di palla perfetto e nell’ultimo esempio a destra,visto il lie inclinato verso la punta e quindi troppo flat, avremo un volo di palla verso destra sempre per effetto del loft “inclinato”. Un ferro 8 misura mediamente 39° di loft e pertanto se il bastone fosse ulteriormente inclinato a sinistra verso il terreno fino ad arrivare ad appoggiare completamente ad esso, la nostra palla non volerebbe a sinistra di “qualche” grado, ma la faccia del ferro in questione avrebbe una direzione a sinistra di quanti sono i gradi del loft e quindi di 39°. Di converso se i gradi fossero 0 (zero), non ci sarebbe nessuna influenza da parte del loft sull’angolo di lie. Per questo motivo tanto minore sarà il loft e tanto minore sarà l’importanza del lie a livello direzionalità su quel bastone. Forse se inserisco un’altra immagine, questo concetto appena spiegato verrà compreso meglio: In questi esempi viene utilizzato un semplice, ma validissmo strumento per farci comprendere il volo della palla, si tratta di un asticella magnetica che applicata alla faccia del bastone ci permetterà d’immaginare il volo della palla. La prima foto ci mostra un volo di palla con il ferro 8 dall’angolo di lie corretto, la seconda foto ci mostra invece il volo della palla a sinistra determinato da un’alterazione dell’angolo di lie troppo uprigth e quindi sul tacco e l’ultima foto in basso ci mostra l’esempio eccessivo di un bastone che sia appoggiato completamente al terreno con la faccia che mira a sinistra tanti gradi quanto sono i gradi di loft di quel bastone e in questo caso 39° perchè stiamo parlando di un ferro 8 medio. Per una spiegazione più tecnica ed esaustiva cliccate qui: (Clicca per aprire l’immagine) La tavola che avete visto sul link è spinta all’estremo e forse un po’ troppo tecnica, ma questo esempio ci mostra ulteriormente l’importanza di avere l’angolo di lie corretto per chi gioca e tanto più per i bastoni alti di loft che sono quelli che realizzano maggiormente lo score. Infatti anche se effettuerò un colpo perfetto all’asta, se l’angolo di lie non sarà corretto o io compenserò con allineamenti del corpo o del bastone o con apertura o chiusura della faccia il differenziale di precisione o è certo che mancherò l’asta o il green con evidenti conseguenze. Qualcuno potrà contestare il fatto che gli angoli di lie quando vengono misurati in maniera dinamica vengono sempre misurati in condizioni perfettamente in piano mentre nel gioco reale la palla in piano non la si trova quasi mai, ma questo aspetto non deve trarre in inganno. E’ vero che quando troverò la palla più alta o più bassa dei piedi mi allineerò di conseguenza cercando di compensare il dislivello, ma devo sapere che il mio bastone ha gli angoli corretti per me e se effettuerò il colpo in maniera corretta risponderà al meglio.

Ho scritto che il lie viene misurato in maniera dinamica. Infatti staticamente potremmo giungere a conclusioni affrettate. E’ certo che nella posizione iniziale all’address avrò un primo riscontro della correttezza dell’angolo di lie soprattutto se sarò un giocatore dalle caratteristiche morfologiche lontane dagli standard e quindi come già scritto sopra avrò magari bastoni modificati sulla lunghezza, ma che devono poi essere riparametrati nell’angolo di lie. Quello che però non viene mostrato nella posizione statica iniziale è il risultato all’impatto. Pertanto se all’address osservando la punta del mio ferro la vedrò innalzata, non devo pensare che quel ferro sia necessariamente upright per il mio gioco o caratteristiche morfologiche, in quanto nello swing il bastone si muove attorno al corpo in maniera e velocità differenziate a seconda di chi manovra il bastone e anche con shaft dal profilo più o meno rigido. Dal punto di vista della tecnica del golf e della fisica di solito le mani arrivano all’impatto in posizione più alta rispetto alla posizione di partenza annullando quindi l’angolo iniziale e il bastone che si muoverà attorno al corpo, “dovrebbe” per effetto della forza centrifuga e del peso della testa, abbassarsi proprio sulla punta annullando l’angolo iniziale (toe down). Però non sempre questo accade e per tale motivo si controlla il risultato della testa all’impatto mettendo del nastro isolante sotto la suola in  modo che ci mostri i segni lasciati strusciando su una tavoletta adatta allo scopo. La cosa è valida nella maggiorparte dei casi, tranne nel caso di suole dei ferri con raggi troppo arrotondati o cavità dove potremmo ricavare verità falsate. L’esperienza del fitter poi dovrà saper leggere eventuali colpi erratici e quindi raccomando sempre di verificare ogni singolo bastone e cercarne la correlazione all’interno del set testato. Certo se lo swing è “work in progress” si potrà pensare che anche l’angolo di lie potrebbe modificarsi nel tempo, ma sappiate che secondo la mia esperienza questa cosa richiede veramente molto tempo prima di avvenire,se mai avverrà e sono quindi più propenso a pensare che il lie sia come la propria firma.

Un ultima nota va detta appunto sui giocatori asimmetrici i quali si troveranno ad avere i ferri lunghi più upright e i ferri corti più flat e in alcuni casi invece è valido l’opposto. Come al solito non mi fate entrare tropppo nel tecnico, ma vi assicuro che questi casi sono molti di più di quanto possiate pensare.

Chiudiamo con il lie del putt. In questo caso la cosa è ancora più macroscopica e l’avere una testa che appoggi perfettamente al centro è un “must”. Naturalmente a patto di avere la giusta lunghezza con il giusto grip, il giusto peso e il giusto loft.

Mi raccomando fate un check sull’attrezzatura appena potete almeno per gli angoli, potreste scoprire piacevoli o amare sorprese. Buon gioco!

 

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