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Il terzo e il quarto elemento per la riuscita del raggiungimento di un fisico magro e salutare

P90X2 DI BENE IN MEGLIO…SECONDO ME

Titolo: P90X2 DI BENE IN MEGLIO…SECONDO ME

Autore: Piero Maina

Conteggio Parole: 1511

Tony Horton qui a 52 anni

Come è possibile migliorare un prodotto che è già di per se il massimo nella sua categoria? Ci ha provato con successo Tony Horton creando il nuovo programma di allenamento P90X2 che è il successore del P90X. Per chi non conosce il P90X, lo rimando alla lettura del precedente articolo  P90X – Ritrovare la forma…la mia esperienza , per chi invece ha già provato i benefici derivanti dal programma e ora ha/avrebbe intenzione di proseguire oltre con il P90X2, può trovare qui di seguito la mia esperienza dopo i primi due mesi di allenamento e il mio punto di vista riguardo il programma.

Cos’è il P90X2? Come recita il libretto di presentazione, si tratta dell’evoluzione del programma di allenamento  P90-X  per arrivare ad essere nella migliore forma fisica della vostra vita. Così come il suo predecessore P90X, il P90X2 è un programma da completare in 90 giorni, (ma si può usare in maniera flessibile e diversamente dal programma base si può completare in più tempo, anche in sei settimane per ciascuna fase di allenamento che come per il P90X  sono tre) una continuazione del viaggio iniziato con il P90X e un ulteriore sfida per il raggiungimento della composizione muscolare ottimale e del rapporto fra massa grassa e massa magra e di miglioramento delle nostre doti atletiche.

Qual è la differenza fra il P90X e il P90X2? Considerate il P90X2 come il passo successivo. Sempre fondato sui principi del P90X e sulla “confusione muscolare”, utilizza gli stessi concetti per la trasformazione corporea, ma con un’attenzione maggiore a funzionalità, agilità, equilibrio, mobilità e naturalmente anche ad un miglioramento dei risultati visibili. Quindi miglioramento nelle prestazioni e miglioramento nei risultati che possiamo vedere ad occhio nudo, ma con la diversità rispetto al P90X di ridurre a 5 sedute settimanali gli allenamenti e a due sessioni di stretching e recupero attivo, (chiamate Recovery + Mobility) così da donare maggior riposo al nostro fisico e permettergli un recupero maggiore. Il motto è: “Quando di meno vuol dire di più”. Come ben sapete e avete imparato durante gli allenamenti con il P90X, il nostro fisico progredisce,cresce e aumenta in forza solo quando il recupero è sufficiente dopo sessioni di allenamento impegnative.

Prima di cominciare con il programma di allenamento, così come richiesto dal P90X, sarà necessario sottoporsi al test di entrata per il P90X2. Il test è lo stesso, anche perchè il P90X2 non è che sia più “duro” del P90X, è però composto da nuovi esercizi che coinvolgono diversamente i nostri muscoli. Certo la prima volta che abbiamo provato il P90X ci siamo chiesti se esisteva qualcosa di più faticoso e ci sembrava veramente una sfida impossibile. Questa volta arrivando già allenati al P90X2, non sarà difficile superare il test di entrata, ma vi assicuro che le prime settimane saranno necessarie per abituarsi ai nuovi esercizi che vedranno sempre presenti le “medicine balls” e la “stability ball“; questo al fine di aumentare ulteriormente la confusione muscolare e il nostro equilibrio e a rendere più impegnativi gli stessi esercizi.

Vediamo da vicino come sono suddivise le tre fasi di allenamento che come già detto sopra, non dureranno necessariamente quattro settimane ciascuna, ma anche sei settimane. La prima fase è chiamata “Foundation”, la seconda “Strength” e la terza “Performance”. La prima fase o fase 1 (Costruiamo le fondamenta), focalizza maggiormente le “fondamenta” o meglio il nostro modo di essere collegati al terreno. Questo non significa solo le gambe, ma tutta la nostra catena cinetica composta dai muscoli,scheletro e sistema nervoso. C’è un vecchio detto che dice :” Non si può sparare con un cannone da una canoa”. In poche parole se la base non è solida, il resto lo sarà ancor meno, soprattutto quando tenteremo di fare esercizi di forza esplosiva. L’obiettivo della fase 1 è di creare solide basi al terreno,così da poter effettuare tutti gli altri movimenti senza compromettere la forma durante l’esecuzione. Quando questo processo sarà completato, apparirete in una forma migliore e le vostre performances saranno migliori.

La seconda fase o Fase 2 (Diventare più forti), da qui si consolida la forza delle nostre fondamenta e si rafforza tutta la parte superiore del nostro corpo. Diciamo che si ritorna ai più familiari esercizi già effettuati con il P90X, ma la differenza è che questa volta verranno eseguiti da posizioni e situazioni instabili e che richiedono sicuramente maggiori doti atletiche, In questa fase, soprattutto se seguiremo il giusto piano alimentare e inseriremo gli esercizi contenuti nei due DVD extra, V Sculpt e X2 Chest + Shoulders+Tris  da alternare a Chest+ Back + Balance e X2 Shoulders, vedremo maggiormente i risultati nel cambiamento del nostro corpo a livello di composizione, in termini di perdita di grasso e aumento della massa muscolare. In questa fase soprattutto se la prolungheremo a 6  settimane la confusione muscolare sarà ai massimi livelli.

La terza fase o fase 3 (Miglioriamo le nostre performances – Risultati esplosivi), fase dedicata alle prestazioni atletiche pure,frutto di esercizi e movimenti complessi da qui il nome degli esercizi (P.A.P. Lower/Upper Post Activation Potentiation), esercizi che sono strutturati per “distruggerci”, ma quando compresi ed eseguiti ci daranno una forma strepitosa facendoci sentire più agili scattanti e giovani.

Come sapete io sono ancora nella fase due e ho completato tutti gli esercizi presenti nel programma P90X2 al di fuori dei P.A.P. che sono presenti nella fase 3 e quindi volevo dare qui di seguito la mia impressione. Ho trovato fantastica la fase 1 che ha messo a dura prova la mia forma pur essendo perfettamente allenato e proveniente dal P90X che eseguivo senza grossi problemi in tutti gli esercizi. Questo però è stato gratificante perchè ho migliorato la mia situazione a livello di muscolatura “core” e ne ho tratto beneficio nello sport che pratico principalmente che è il golf, ma anche nello sci dove la risposta delle mie gambe è stata ottimale e dal punto di vista atletico e della forma in generale e un miglior equilibrio psicofisico. La novità rispetto al P90X è stata l’introduzione di nuovo materiale per l’allenamento, infatti la maggiorparte degli esercizi si svolgono con l’ausilio delle medicine balls e della stability ball, sempre alla ricerca dell’equilibrio e della funzionalità lavorando costantemente in situazioni instabili. La medicine ball che in Italia chiamiamo anche palla medica, non va comunque acquistata come quella classica in cuoio morbido, ma deve essere di gomma,compatta al fine di permetterci di utilizzarla per  gli esercizi. (Io le posseggo da 4 e 6 kg.) Il nuovo programma dedicato allo stretching prevede la new entry del Foam Roller/Rumble Roller  per il self massage…un vero toccasana. Vi posso assicurare che dopo una sessione di Recovery + Mobility fatta con il Foam o Rumble Roller vi sentirete pieni di energia e otterrete una grande  flessibilità e vi sentirete pronti ad affrontare al meglio gli esercizi del giorno dopo e la vita in generale riducendo di molto la possibilità di infortunarvi. Che dire poi del programma yoga, certamente non è una vera e propria seduta di yoga, ma così com’è strutturato ed inserito nel P90X-2, il benessere che ne ricaverete supera di gran lunga la fatica anche se pure per lo yoga bisogna essere preparati in termini di flessiblità e forza è veramente impegnativo. Il Plyocide che è l’evoluzione del precedente Plyometric è fenomenale, salti, flessioni e attività aerobica in equilibrio spinta ai massimi livelli, magari non come l’insanity, ma certamente impegnativo e stimolante…e gli addominali? Qui a differenza degli AB ripper X del P90X si è più sul core e sulla contrazione concentrata e di resistenza. Anche per chi come me ha il suo punto forte nell’addome, troverà faticoso adattarsi ai nuovi esercizi e impiegherà  un po’ prima di eseguire in maniera composta e controllata tutti gli esercizi che durano i soliti 16 minuti e si fanno sempre dopo le sessioni di allenamento principale. Comunque sono in programma solo una volta a settimana nella fase 1 e tre volte nella fase 2. Diciamo che nella fase 1  essendo il tutto finalizzato al lavoro sul “core”, gli addominali lavorano già durante le normali sessioni di allenamento.

Vi invito quindi a provare il P90X2, certo gli esercizi tipo i piegamenti sulle braccia su 4 medicine balls, due sotto le mani e due sotto i piedi e i piegamenti fatti con le gambe sulla Stability ball e le mani su una medicine ball  non sono proprio alla portata di tutti, ma sono sempre presenti i dimostratori che ci presentano gli esercizi con modifiche/semplificati anche nel caso che ci troviamo in viaggio e siamo in albergo e vogliamo allenarci con il materiale di fortuna presente nella nostra camera.

In sintensi possiamo allenarci dovunque e comunque, basta averne voglia. Non dimenticate che per ottenere i risultati migliori e non vanifcare gli sforzi fatti, sarà necessario seguire anche un regime alimentare corretto e volendo c’è un libretto per la corretta alimentazione incluso,anche se io continuo a seguire Burn The Fat Feed The Muscle e potete sempre vedere i miei risultati riguardo l’esperienza fatta, leggendo l’articolo “Burn The Fat….La Mia Esperienza”  qui.

Come dice Tony Horton: “Do your best and forget the rest!” “Bring it!”

© Copyright 2012 – 2024  Piero Maina – Tutti i diritti riservati

Q & A: Intensity or Insanity: How Much Training Effort is Enough?

Title: Intensity or Insanity: How Much Training Effort is Enough?
Author: By Tom Venuto

Word Count: 1705

QUESTION: Tom, do you think that the intensity of your workout is “THE THING” that gives you results or is it more about being consistent with your workouts? The reason I ask is because I’m following your www.BurnTheFat.com! nutrition program and I also just got a new high-intensity workout program called the Insanity series. I like doing these workouts, but I’m having a hard time pushing myself that hard every day and I’m finding now that I’m starting to dread doing them. I have been doing these workouts only 2-3 times per week instead of the 5 times per week that is recommended in the program. This workout brings me to my knees. I’ve started questioning myself and wondering if it’s even worth the torture. – Paul

ANSWER: Intensity is one of the most important training variables, and at times, you’ll definitely want to train with high intensity to get maximum results in the shortest time.

But the real answer to your question may depend on your goals, the shape you’re in now and even your personality type.

Some things to consider:

  • Are you a beginner or already in shape and looking for the next challenge?
  • Do you like home bodyweight workouts or are you a gym and weights/ cardio machine type?
  • Are you the “hard-core” fitness nut type of person or do you simply want to get leaner and healthier, nothing crazy?
  • When you say you want “results”, are you talking about fat loss, cardiovascular fitness improvement, muscle growth or all of the above?

With that in mind, let’s answer the HOW MUCH INTENSITY question in the context of fat loss first.

I’m sure you can appreciate that people can lose weight while lying in a hospital bed. If someone is sick and can’t keep food down, then there can be a significant calorie deficit even without exercise. That rules out high intensity training as an absolute prerequisite for weight loss. In fact, this simple example proves that exercise is not a requirement to lose weight at all.

Obviously, starving yourself is NOT the approach I recommend! My burn the fat program (www.BurnTheFat.com!) is based on the opposite: train more and feed the muscle and fuel the training. I’m simply making the point that it’s NOT intensity PER SE or even ANY type of particular workout that creates the fat loss, IT’S THE CALORIE DEFICIT!

To burn fat, focus on establishing and maintaining a calorie deficit.

To increase speed of fat loss, focus on increasing the size of the calorie deficit.

Calorie deficit = fat loss is a liberating concept because it makes you realize you have endless options for achieving your fat loss goal using all kinds of different combinations of nutrition and exercise. Furthermore, none of the workouts have to beat you into submission to achieve a calorie deficit, especially if you work diligently on the nutrition side of the equation.

Countless thousands of people have acheived their goal weight with walking (low intensity exercise) as their only cardio. They chose walking because that’s what suited their needs and their personality.

Here’s where intensity comes in:

From a bodyfat loss perspective, using higher intensity training makes the workout more EFFICIENT. The higher the intensity, the more calories you burn. The more calories you burn, the more fat you lose, if all else remains equal (ie, if you don’t compensate by eating more).

Some trainers claim that low intensity steady-state exercise is “ineffective” or even “totally worthless.”

THIS IS TOTALLY FALSE!

Low intensity training is not ineffective, it’s simply less efficient. For example, it takes a lot of time walking to burn enough calories to put a major dent in your fat stores. If you were to increase the intensity of your cardio, you’d burn more calories in less time and you’d drop the fat faster. You’d also be improving time efficiency by achieving a calorie deficit with less time investment.

But think about this: If that high intensity workout made you start to dread it, or if you started to think of it as torture, or if it got you injured, then how long would you stick with it?

If you can’t stick with it, what good did it do you? It gets tossed on the ever-growing pile of other quick fixes.

It’s surprising how often a moderate approach, or even the slow and steady approach, beats out the quick and intense approach if you extend your time perspective and think long term.

It’s the classic story of the tortoise vs the hare:

The hare comes blazing out of the gate in a sprint and leaves the tortoise in the dust. Looks like the hare will be the clear winner. But the hare gasses out after that sprint and takes a nap.

The tortoise, being the more consistent of the two, slowly but surely keeps making progress, getting closer and closer to the goal, never missing a step.

As the fable goes, the tortoise eventually passes the complacent and or exhausted hare, who is lazily snoozing under a shady tree. In the end, the Tortoise wins the race. Leisurely, I might add… (no “pukey” t-shirt necessary).

Intensity gets you there faster, if you can stick with it, but consistency ALWAYS pays in the long run when it comes to fat loss.

What about intensity in the context of fitness improvement?

It’s important to know that you can get health benefits from moderate and even light exercise. But when you compare it to intense exercise, there’s no contest. Higher intensity types of cardio kick low intensity’s butt.

In fact, it’s almost shocking how much cardiovascular improvement you can get from a fairly small amount of intense, or sprint-like training:

This is one of the reasons High Intensity Interval Training (HIIT) is justifiably so popular.

A paper just published in the ACSM’s Exercise and Sport Sciences Review (July 2009) discussed the research suggesting that intense aerobic interval training provides greater benefits for the heart than low or moderate intensity exercise.

The benefits discussed included:

Increased maximal oxygen uptake

  • Improved heart muscle contractile function
  • Improved heart muscle calcium handling
  • reduced cardiac dysfunction in metabolic syndrome
  • Reversed pathological cardiac hypertrophy
  • Increased physiological hypertrophy of the heart muscle
  • Overall: improved quality of life and length of life by avoiding fatal heart attacks.

The researchers concluded:

“The studies indicate that high intensity may be an important success factor for designing effective exercise programs and that high intensity may be particularly critical for improving cardiac function.”

Ok, so that covers intensity in the contexts of fat burning and cardiovascular improvement. What about for building muscle?

Once again, training intensity is a critical factor. For muscles to grow, you have to literally break down muscle fibers, disrput your body’s homeostasis and create a stress response. The adaptation to that disruption is strength and hypertrophy, but it only occurs if you can recover from the stress. The major point is that intensity is a critical factor for all kinds of health and fitness training, but it’s also the one variable that has to be managed the most carefully… and sensibly!

Doing knock-you-to-your-knees workouts of any kind, every single day is not a smart strategy.

I know a few guys – like my friend Mike the kickboxing instructor – the dude is indestructable! He could take any workout you give him, chew it up, spit it out and then say, “Is that it?” (Then he would go teach 3 classes in a row!)

But unless you’re one of these super-human genetic mutants, your body just can’t take a nonstop pounding. Yet there are lots of people with the dispostion and personality type to go in the gym and beat themselves to a pulp each time. Despite the heroic effort, they may be doing their bodies more harm than good (of course, I was never one of those crazy “insane training” people, ahem, cough, cough)

This is why most experts today are recommending only 2-3 HIIT style or high intensity cardio workouts per week when you’re concurrently doing intense weight training. If you want to increase your calorie deficit so you can burn more fat in less time, go ahead and do more training. But for most people, the additional workouts should be low or medium in intensity so they don’t interfere with physical recovery or lead to mental burnout.

Intense daily boot-campish workouts may appeal to the “I want to be tough as a navy seal” personality types and advanced workouts serve their purpose – to provide an appropriate challenge for advanced fitness enthusiasts. If you enjoy it, and if you can recover from it, and if you can stay injury-free, and if you can stick with it consistently, then go for it. But be sure to balance your intensity with recovery:

* Balance your weight training and cardio (volume, frequency and intensity) so you can recover from both and reap the benefits of both forms of training.

* Vary your workouts with some form of periodization or intensity-cycling system.

Last but not least, I believe that weight training should sit atop the exercise hierarchy as one part of a total fitness program.

Fat loss programs that are based entirely on calisthenic, aerobic or body weight exercise are popular today, but I recommend a 4-element model:

1. Nutrition
2. Weight training
3. Cardio training (low/moderate and intense)
4. Mental training (mindset and motivation)

For total fitness and physique development – muscle, strength, conditioning and leanness, combine weights with cardio…

Judiciously balance hare-like intensity with recovery…

AND do it all with tortoise-like consistency…

Then, watch what happens to your body. You will like it!

Train hard and expect success,

Tom Venuto
Author
www.BurnTheFat.com!

PS. You can learn more about my 4-part model of fat loss in my burn the fat program at: www.BurnTheFat.com!

 

About the Author:

Tom Venuto is a natural bodybuilder, certified strength and conditioning specialistTom Venuto (CSCS) and a certified personal trainer (CPT). Tom is the author of “www.BurnTheFat.com!” which teaches you how to get lean without drugs or supplements using methods of the world’s best bodybuilders and fitness models. Learn how to get rid of stubborn fat and increase your metabolism by visiting: www.BurnTheFat.com!

 

 

 

P90X – Ritrovare la forma…la mia esperienza

Titolo: P90X – Ritrovare la forma…la mia esperienza

Autore: Piero Maina

Conteggio parole: 1716

Sono venuto a conoscenza del programma di allenamento P90X ad Agosto 2010 e come mia abitudine ho guardato a questo prodotto, creato dal noto istruttore fitness

Tony Horton qui a 52 anni

Tony Horton (oggi 54 enne), con un po’ di sano scetticismo. Forse dovuto al contesto dove viene venduto (http://www.beachbody.com/) , dove si trovano diversi programmi di allenamento e forse anche ai miei preconcetti che vedono questi siti americani un po’ come specchietti per le allodole. Questa volta però avendo già sperimentato con successo Burn The Fat Feed The Muscle  non ho perso tempo e visti anche i feedback positivi trovati in rete sono partito con il test ai primi giorni di settembre 2010. All’epoca ero pure infortunato alla tibia sinistra per una frattura da stress che mi ha impedito di allenare le gambe per 6 mesi e quindi all’inizio anche il P90X non poteva essere eseguito completamente, ma comunque l’ho iniziato.

Vediamo cos’è questo P90X (Qui la spiegazione su Wikipedia in Inglese). Per quelli che già lo conoscono non c’è bisogno di spiegazioni, per tutti gli altri dico che si tratta di un programma di allenamento completo che si prefigge di ridare una forma fisica eccellente in soli 90 giorni con esercizi veramente impegnativi e da qui nasce appunto il nome P90X, dove 90 sono i giorni e X sta per fattore estremo. Infatti il P90X non è proprio per tutti, richiede una buona forma fisica già in partenza per essere completato e chi è soggetto a infortuni alle articolazioni (sorrido perchè io partivo già con una frattura da stress alla tibia) e altre patologie è sconsigliato da intraprendere questo programma e comunque sempre dopo il parere positivo di un medico. Prima di iniziare viene proposto un test di idoneità che consiste appunto nell’effettuare alcune prove che ci daranno un primo riscontro sul nostro stato di forma e se in linea con i valori minimi di entrata si potrà partire per il viaggio di 90 giorni. Va detto comunque che anche chi non dovesse essere in perfetta forma può comunque cominciare gradualmente il programma, limitando le ripetizioni e portando a mezz’ora il tempo di ciascuna sessione che mediamente dura un’ora. Col tempo poi il nostro fisico si abituerà e gli esercizi che all’inizio sembravano impossibili diverranno via via più “umani” e finiti i primi 90 giorni si può anche iniziare un’altra sessione, magari lasciando riposare il nostro fisico una quindicina di giorni. Io stesso ho potuto sperimentare il miglioramento nel tempo e ora ho completato cinque ripetizioni del programma. E’ però vero che alcuni esercizi anche dopo più di un anno che li eseguivo non erano stati ancora completamente metabolizzati. Ad esempio le flessioni su un braccio che sono veramente impegnative, vengono da me eseguite, ma no di certo con la stessa facilità di esecuzione con due braccia e per lo meno per me c’è un arto con il quale l’esercizio viene eseguito meglio. In sintesi i primi mesi eseguivo una o due flessioni su un braccio e le restanti con il peso distribuito sulle ginocchia; ora è diverso. Lo stesso potrà capitare con le trazioni alla sbarra o altri impegnativi esercizi di cui il P90X è ricco. Come dice Tony Horton, “Roma non è stata costruita in un giorno, nè così sarà costruito il tuo fisico”, quindi cercate solo di fissare un obiettivo nella vostra mente e forse il primo giorno le ripetizioni saranno una o due o forse nessuna senza aiuti, ma poi con il tempo aumenteranno e quello che all’inizio sembrava solo un sogno lo vedrete trasformarsi in realtà.

Considerate poi che sempre con la giusta volontà il programma può essere eseguito dovunque e durante l’ anno e mezzo che mi ha visto pendolare fra Roma e Milano e residente in albergo, la situazione non mi ha impedito di portare avanti con successo il programma. Infatti la mia “palestra” era la camera dove abitavo e al posto della barra entroporta per le trazioni e i manubri ho acquistato un set di elastici professionali (Bodylastics), che oltre ad essere l’ equivalente di un set di manubri di 180 Kg., in soli due chilogrammi di peso e un ingombro di 60 cm, mi permettevano di trasportarli nella loro valigetta anche in treno. L’altro atrezzo indispensabile era una coppia di maniglie per le flessioni che trovavano posto anche loro nella valigetta degli elastici essendo smontabili. Quindi i primi sei mesi a causa della frattura alla tibia ho potuto allenare solo la parte alta del mio corpo il lunedì e mercoledì  e gli addominali anche il venerdì. (provate gli Ab Ripper X, sono “solo” 349 addominali in 16 minuti e poi ne riparliamo). Comunque data anche la mia situazione logistica e al fatto che il venerdì rientravo a Roma non ho potuto lavorare serenamente, soprattutto i primi tempi, ma anche quando ho recuperato dalla frattura non sempre riuscivo ad eseguire l’intero programma. Mediamente mi allenavo 4/5 giorni a settimana, compatibilmente con la mia situazione lavorativa e impegni privati, cercavo solo di rispettare tre volte a settimana gli addominali e la corsa, abbinati naturalmente agli esercizi del P90X e ogni tre settimane di allenamento una di riposo.

Naturalmente i risultati dipenderanno dalla qualità del vostro impegno sia negli allenamenti, ma soprattutto nell’alimentazione. Personalmente vivendo in albergo e in macchina e mangiando solo al ristorante mi sono dovuto adattare e la mia storia l’avete già potuta leggere all’interno dell’articolo “Burn The fat…La Mia Esperienza“, ma come sempre ripeto, NIENTE è impossibile se lo si vuole veramente.

Il P90X si basa sulla confusione muscolare e ci renderà migliori nella forma fisica a livello estetico, ma soprattutto vedremo migliorare le nostre doti atletiche, la flessibilità, la forza e la mobilità in generale. Anche il P90X ha il suo piano alimentare, ma diciamo che per me è valido quanto appreso con Burn The Fat Feed The Muscle e non l’ho seguito. La mia necessità di trovare un sostituto dell’allenamento con i pesi, nasce prima di tutto dal fatto che non “potrei” utilizzarli  per i miei problemi di salute, (anche se poi li utilizzo pure con il P90X) e poi per un fatto logistico di trasporto. In secondo luogo per la mia preferenza orientata di più verso un fisico “fitness” . Diciamo che per la mia altezza di 178 cm. se dovessi arrivare ad un buon risultato come bodybuilder natural dovrei pesare almeno 90 kg.  o anche più per ottenere un fisico potente e ben costruito e se anche avessi disponibilità di forza e non solo muscolo da mostrare, avrei probabilmente dei limiti in certi sport che io pratico con soddisfazione. Pertanto come scrivevo sopra, la mia preferenza va più alla ricerca di un peso forma “Fitness oriented” che sta a significare che : presa l’altezza in centimetri e sottratta la cifra 100, il numero che si ricava per differenza è il peso ideale in chilogrammi. Naturalmente con una massa grassa del 5%-6%. Quindi nel mio caso parliamo di 178 – 100 = 78 Kg praticamente 74 Kg. di muscoli,ossa e organi interni ad eccezione del grasso. (Apro una parentesi per questa mia affermazione, 90 kg per un’altezza di 178 cm. per un body builder natural o anche più come ho scritto sopra sono da considerare obiettivi ambiziosi da ottenere e un ruolo importante lo giocherà la genetica. Diciamo che sono masse più da bodybuilder che assumono steroidi. Poi c’è da considerare se i 90 kg o più sono riferiti a periodi lontani dalle competizioni o al “picco”. Riportando la tabella di Steve Reeves che  è stato un grande bodybuilder natural, famoso per la sua proporzione e simmetria, per una altezza di 178 cm/5′ 10″ il peso dovrebbe essere di 84kg./185 lbs. quindi  a metà percorso fra la misura da me ricercata e i 90 kg, ma 6/8 kg di massa magra in più, non sono facili da aggiungere senza la giusta alimentazione e una profonda dedizione negli allenamenti con i pesi). Alla sola massa in senso assoluto, preferisco comunque la proporzione, la simmetria e le masse muscolari più equilibrate dei ginnasti e fitness model a quelle dei puri bodybuilders, pur sapendo che anche per loro la disciplina nell’alimentazione e la tipologia degli alimenti è praticamente la stessa.

Se proprio volessi esagerare, ma restano fisici difficilmente replicabili in età avanzata, ricercherei un fisico come quello di Hannibal for King.

Ecco in questo caso il P90X è imbattibile, i programmi spaziano dall’esercizio puro a corpo libero basato su flessioni,trazioni alla sbarra, squat di ogni genere anche su una gamba sfruttando il proprio peso,ma anche con peso aggiunto, fino al plyometric (salti e cardio insieme), allo stretching e allo yoga. Per chi come me si aspettava uno yoga di rilassamento, dovrà ricredersi perchè oltre al rilassamento c’è una richiesta di sforzo fisico per effettuare le pose richieste che se imparate ed eseguite ci faranno chiedere perchè non abbiamo iniziato prima. Risultato: un equilibrio psicofisico eccellente e le foto del mio fisico a 50 anni sono il frutto dell’alimentazione e del modello di pensiero costruito con Burn The Fat Feed The Muscle e degli esercizi che ho imparato in questo anno e mezzo con P90X .

Naturalmente tutti gli esercizi che ci permettono di allenare il nostro fisico sono validi e non voglio dire che uno è meglio dell’altro, sentiamo parlare di pilates, di TRX e anche all’interno di Beachbody.com troviamo Insanity e altri programmi che se seguiti con la giusta alimentazione daranno sicuramente ottimi risultati. Mettetevi in testa che tutto parte appunto dalla vostra mente e se oggi avete un minimo di volontà e non avete gravi patologie che possano ostacolarvi tutto è possibile, ma prima ci vuole la volontà di farlo, di scrivere un obiettivo ben preciso e poi l’alimentazione. L’alimentazione è il carburante per fare andare il vostro motore, poi viene l’esercizio e vedrete che potrete raggiungere la forma sognata,ma solo se lo vorrete veramente.

Personalmente cerco sempre di migliorarmi e attualmente sono impegnato con il nuovo programma di Tony Horton che ha rilasciato lo scorso natale, il P90X-2. Sono nelle prime settimane di allenamento e ancora devo apprendere bene i nuovi esercizi, naturalmente questo programma è l’evoluzione del precedente, non necessariamente migliore. Non posso ancora esprimere giudizi fino a che non l’avrò completato, ma se il buongiorno si vede dal mattino, posso dirvi che ne vedremo delle belle perchè è molto duro anche per chi, come me, proviene dal  P90X ed è già allenato.

© Copyright 2012 -2023 – Piero Maina – Tutti i diritti riservati

Build a Bigger Chest in 3-4 Workouts or Less

Title: Build a Bigger Chest in 3-4 Workouts or Less

By line: By Tom Venuto, CSCS, NSCA-CPT

URL: www.BurnTheFat.com!

Word count: 1799 words

Build a Bigger Chest in 3-4 Workouts or Less

 
By Tom Venuto, NSCA-CPT, CSCS www.BurnTheFat.com!
 

If your pecs are a weak body part, or, if you’ve simply hit a progress plateau in your chest development, then this high intensity chest training program will pack slabs of muscle mass on your chest after just 3-4 workouts – and I guarantee it. This is a high intensity bodybuilding workout for advanced bodybuilders only. (Beginners don’t even think about it…)

I’m currently on workout 3 of 4 in this pec routine and the results have been so impressive that I decide to write it up for you before I even finish the final workout next week.

Considering I’m on a calorie deficit in a cutting phase, I’m especially impressed with the increase in my chest size and development after 3 workouts. You’re not going to gain much if any muscular body weight if you are in a caloric deficit, but NO DOUBT, you can improve the development of a muscle group even while cutting up. This is a perfect example. I’m going to return to this program again for sure on my next mass phase. This program is called…

 

Multi-Angular Rest Pause With Pump Finisher

 

Here’s how it works. You select two exercises. For exercise one (the main course), I chose a basic pec mass exercise that can be done at any angle from steep incline to flat bench. Thats the primary exercise you stick with for all 4 workouts. Incline Dumbbell Press was the natural choice. I set up on a fully adjustable bench that allows multiple angles of incline.

 

For exercise two (dessert), I chose an isolation exercise for a pump finisher, and it changes with every workout.

 

Here’s the sequence:

 

A1 Incline Dumbbell Press – steep incline – about 65-70 degrees 6 reps rest 10 seconds

 

A2 Incline Dumbbell Press – medium (regular) incline – about 45 degress 6 reps 10 seconds

 

A3 Incline Dumbbell Press – low incline – about 20-25 degrees 6 reps 10 seconds rest

 

A4 Dumbbell Press – flat bench 6 reps

 

Now rest 2 – 3 minutes.

 

That’s one “set.” Technically of course, that is FOUR SETS, done in rest pause fashion, so lets call it one “round” for clarity’s sake.

 

Yes… that was round ONE. Now do it two more times.

 

Note: It helps a lot if you have a training partner change the bench angle so you can stay seated and keep the dumbbells in your hands. Doing it alone is slow and cumbersome.

 

For poundage, youre going to have to go MUCH lighter than usual. Although I don’t train heavy pecs anymore, last time I did, I was doing 6 reps with 125s on the incline. So for this program I took about 50-60% of that; 70 lbs on workout 1, 75 lbs on workout 2,and 80 lbs on workout 3. On the last one, I had to drop to the 75s to finish all 3 rounds and even then I needed some forced reps towards the end.

 

You may need to decrease the weight on the 2nd or 3rd round, but if at all humanly possible, do NOT reduce the weight during each round. Doing all four angles at the same poundage is the whole idea.

 

What may happen, especially if you even slightly overestimated your starting poundage, is that reps may drop with each angle change within a round. First angle – 6 reps is easy. second angle, a little harder, but still no problem. Third angle, you might only squeeze out 5 reps or hit honest failure on the 6th rep. 4th angle (flat), you might hit total failure on the 4th or 5th rep.

 

Now this is also where a training partner comes in. This routine should not be attempted without a spotter. Sorry, but you are a dork if you try to do this without a spotter. This program causes HONEST muscle failure (I’ll explain that in more detail shortly), so you need the spotter for safety, but moreover, you will need a spotter’s assistance to complete forced reps, at least on the final round or two, if not the first round. In general, forced reps should not be overused, but they play an important part of this program.

 

Ok, where were we? Oh yeah, you just finished your 3rd round. You might be finished! Yeah. some people will be DONE, KAPUT, ZONKED, BONKED, NUKED, GAME OVER, after 3 rounds of that (think about it – that was 12 sets, disguised as 3 sets!) However, for those who want the full course…. come with me and lets finish off those pecs with the pump (oh, you thought were already pumped… heh.. just wait…you’ll see what a pump is!)

 

The second exercise (exercise B) is going to be an isolation exercise.. ie., DB flye, cable crossover, machine flye (pec deck), etc., and you will perform 20-25 reps, non stop in piston-like fashion. use a steady quick tempo, but not so fast that you use momentum.

 

This isolation /pump exercise will change with every workout:

 

B1 Workout 1: standing cable crossover 2-3 sets, 20-25 reps

 

B1 Workout 2: machine flye or pec deck 2-3 sets, 20-25 reps

 

B1 Workout 3: decline dumbbell flye 2-3 sets 20-25 reps

 

B1 Workout 4: flat bench cable flyes in cable crossover machine 2-3 sets, 20-25 reps

 

That’s it! That’s the whole program. Three rounds of multi-angular rest pause, then finish your workout with 2-3 sets of 25 reps on a pumping, isolation movement.

 

This routine is performed within a standard bodybuilding type of split, so it should be done once in 5-7 days, no more. You would probably do another body part after chest,such as biceps or triceps, depending on how you organize your split routine.

 

I would recommend advanced bodybuilders use this program a couple times a year if and when they need a boost in chest development. This is not the type of program you would use all the time. You would burn out and overtrain.

 

There’s one more very important part of this routine – progression.

 

On the Incline Dumbbell Presses, you will increase the poundage with every workout. Keep in mind, you will not be able to complete all 3 rounds at all 4 angles for 6 unassisted reps. Its going to get harder each time, even as you get stronger. You may have to use a spotter more with each progressing workout. You may also find that on workout 1 or workout 2, you can complete all 3 rounds with the same dumbbells, but on workout 3, by the 2nd or 3rd round, you have to drop the weight or you’ll barely be getting 2 or 3 reps.

 

Now let me re-emphasize the importance of a spotter. Theres something thats going to happen when you do this routine that does not happen often. You will hit what my training partner and I call “HONEST FAILURE.” This means that your muscles literally fail, or give out right underneath you. Mind you, this is not something you would usually aim for, but that’s just the nature of this program and this is only a 4-workout high intensity “shock” type of routine.

 

When I say your muscles will give out, I mean that literally. On the last rep or two of 3rd or 4th angle, of the 2nd or 3rd round, your arms may literally buckle underneath you. That’s honest failure.

 

You see, there are several types of failure… First there is “sissy failure”.. that’s when there is a lactic acid burn or a fatigue in the muscle (you’re tired) and because it hurts or youre tired, that causes you to stop. Thats sissy failure (sarcasm).

 

 

 

Then you have positive failure. This is where you can no longer push the weight up in a concentric motion, but you are still able to lower the weight and exert an upward force against the weight. For example, you’re bench pressing and you hit the “sticking point,” but you are holding that bar at the sticking point (its not coming back down), and you’re still exerting force to push the bar upward, but the bar simply isn’t moving up!

 

Then you have honest failure. This is where the muscle simply gives out.. it buckles. you have reached concentric and eccentric failure. This type of failiure is rarely discussed. In fact I don’t recall anyone ever writing about it except for Arthur Jones and Ellington darden and the rest of the High Intensity Training (HIT) camp.

 

Rarely does any bodybuilder tread in this territory, and for good reason, as it is really not necessary and can be dangerous for anyone but a veteran who knows what the heck he is doing – and all the kidding aside for a moment, Im serious about this. Its no joke if your chest and arms give out from underneath you and you dump a 70 or 80 pound dumbbell on your face. (you do like your teeth, don’t you?)

 

However, as a technique you use on rare occasion for a shock routine that breaks through progress plateaus, that untrodden territory is there… for those who dare. There is something about this particular program (multi angular rest pause) that takes you there. You’ve been warned! Train hard, but be safe!

 

Now, go out there and get jacked!

 

Tom Venuto, NSCA-CPT, CSCS Lifetime Natural Bodybuilder www.BurnTheFat.com!

About the Author:Tom Venuto

 

 

Tom Venuto is a natural bodybuilder, certified personal trainer and freelance fitness writer. Tom is the author of “Burn the Fat, Feed The Muscle,” which teaches you how to get lean without drugs or supplements using secrets of the world’s best bodybuilders and fitness models. Learn how to get rid of stubborn fat and increase your metabolism by visiting: www.BurnTheFat.com!

 

 

 

Burn The Fat….La Mia Esperienza

Titolo: Burn The Fat….La Mia Esperienza

By: Piero Maina

Conteggio parole: 2437

Marzo 2011 – I miei addominali a 49 anni. Al 9 % di massa grassa

Ciao a tutti,

oggi voglio raccontarvi la mia esperienza con il libro che promuovo su questo sito:(BFFM) – Burn The Fat Body Tansformation System”  (Letteralmente, “Brucia il Grasso e Nutri/Alimenta il Muscolo”). Fino ad oggi ne ho sempre parlato solamente agli amici e conoscenti, anche perchè non avevo ancora aperto questo blog ed inoltre per molti la lingua Inglese era ed è un freno all’apprendimento e quindi vedendomi preparato e convinto, grazie anche ai risultati raggiunti che potevano toccare con mano, chiedevano magari una e-mail riassuntiva per poter ottenere il fisico che avevano sempre sognato. Naturalmente spiegavo che l’e-mail era solamente un punto di partenza, tanto per “ingranare”, ma dopo sarebbero  stati necessari i feedback e se c’era bisogno di aiuto o di un supporto, io sarei stato presente. D’altronde il mio sapere viene principalmente da questo libro, anche se ne ho letti altri e sono sempre stato interessato alla scienza dell’alimentazione e  di riflesso alla forma fisica e posso dire con assoluta certezza che per persone che non hanno gravi patologie mediche o disfunzioni gravi (per loro è sempre bene sentire prima il parere del medico), quello che viene spiegato da Tom Venuto nel suo libro è verità pura per il raggiungimento di uno stato psicofisico ottimale e della buona salute.

Andiamo per gradi. Personalmente compio 50 anni fra un mese e sono atleta da sempre o almeno da quando ho cominciato ad andare a scuola,ho sempre amato lo sport che è stato il mio maestro di vita in quanto ad insegnamenti per disciplina e rigore, oltre ad avermi formato il carattere, ad essere più tenace e a raggiungere sempre gli obiettivi e non a caso il motto di questo sito è “Never Give Up! ( Mai arrendersi o Mai rinunciare).

Purtroppo all’età di 32 anni nel pieno dell’attività e del vigore ho subito un incidente proprio mentre mi allenavo con i pesi e sono stato colpito da “Trombosi Venosa Profonda” alla vena succlavia e vena ascellare sinistra. Questo incidente è occorso a causa della mia conformazione scheletrica che ho scoperto più tardi essere la causa di tutto e in ambiente medico viene chiamata “Sindrome dello Stretto toracico” che sfocia poi in “Sindrome di Paget Schroetter“. Tutto questo l’ho appreso ultimamente grazie ad internet, ma nel 1994 quando ho avuto la prima trombosi mi avevano detto correttamente che era una trombosi da sforzo, ma non mi avevano spiegato bene le cause, e sono rimasto in prognosi riservata per 15 giorni attaccato ad una pompa ad infusione che mi iniettava in vena per 24 ore al giorno urochinasi o urokinasi nel tentativo di scogliere il trombo e ridare quindi pervietà alla vena occlusa. Ho rischiato la vita inizialmente per una eventuale embolia polmonare che fortunatamente non c’è stata. L’anno dopo nel 1995 ho avuto una recidiva perchè ingenuamente dopo le cure con gli anticoagulanti ero tornato ad allenarmi in palestra con pesi ridotti, ma non sapevo che la causa era invece la mobilità della zona sterno-clavicolare che ogni volta che alzavo le braccia per certi tipi d’esercizi le vene subivano una strozzatura causandomi appunto la formazione di trombi. Questa volta il mio braccio sinistro ne ha risentito maggiormente e anche le valvole d’entrata dello stesso braccio si sono danneggiate e sono diventato praticamente mezzo invalido nel braccio sinistro.

Mi è stato consigliato (obbligato) di chiudere completamente con i pesi e di portare un bracciale compressore e di prendere forti dosi di warfarin sodico (6,25 mg/die) per tenere fluido il sangue e in effetti il braccio mi faceva molto male. Ho cercato rimedio presso un luminare in Svizzera che come mi ha visto ha capito immediatamente di cosa si trattava (anche se non nominò le patologie che ho descritto sopra, ma intendeva quelle e forse fui io a non capire) e mi propose un operazione di rimozione della prima costola sinistra sfilata dall’ascella,in modo da creare spazio ed evitarmi così una terza trombosi e la perdita dell’uso dell’arto. Gli Italiani invece volevano tagliarmi i muscoli scaleni così da far scendere i pettorali e creare spazio ed evitare strozzature delle vene interessate. Due metodologie completamente diverse, ma finalizzate entrambe a creare spazio per le vene. Naturalmente non ho accettato nessuna delle due proposte e anche se sapevo che rischiavo, mi era stato detto in Svizzera di stare attento e di non sollevare le braccia (proprio quando stavo iniziando a giocare a golf), ma che col tempo le vene periferiche avrebbero creato una circolazione collaterale e avrei avuto una vita normale,ma niente pesi nè sforzi e anche il golf  era meglio non praticarlo e assolutamente cercare di evitare comportamenti a rischio, per evitare un’altra trombosi.

Ho preso anticoagulanti per due anni e mezzo e sapendo cosa potevo e non potevo fare ho gradualmente ripreso le mie attività, ma niente più pesi,nuoto,windsurf (era stata la mia vita fino ai 24 anni e poi ancora per diletto fino al 1994),etc. Arriviamo al 2001, vengo a conoscenza della dieta “Zona“- “The Zone” (Dr.Barry Sears) conosciuta anche come la dieta 40-30-30 (40% carboidrati – 30%proteine – 30% grassi), leggo parecchi libri sull’argomento e la inizio subito. Grandi risultati e benessere e diventai quindi il paladino della zona, ma devo ammettere che pur essendo in buona salute ogni tanto la fame si faceva sentire e dimagrivo come al solito troppo sul viso facendomi diventare troppo scheletrico, tipo uomo di Neanderthal.

Fatta la lunga premessa, veniamo ai giorni nostri, quello che ho scritto sopra era necessario per comprendere che nonostante i trascorsi e il non potermi allenare completamente come avrei voluto, la malattia non mi ha frenato nella volontà e nel raggiungimento dei risultati odierni. C’è un’altra breve parentesi da aprire, parte della causa della mia conformazione scheletrica nasce dai denti, fino al 2008 ero una terza classe scheletrica, (morso inverso) e avrei dovuto risolvere la patologia chirurgicamente, visto che venivo considerato un caso grave e invece ho risolto la cosa grazie ad eventi ed incontri fortuiti  con la sola cura ortodontica (apparecchio Damon system), ma non spiegherò in questa sede i dettagli perchè andremmo fuori tema ed è lungo e complesso, ma scriverò un articolo a parte nel prossimo futuro (Clicca qui per l’articolo). Ecco spiegato perchè ho avuto gli incidenti di cui sopra e il perchè della faccia da uomo di Neanderthal ogni volta che dimagrivo troppo.

Le mie credenze (sbagliate), sono sempre state che per dimagrire bisognava non mangiare o fare diete drastiche e con la forza di volontà che avevo le ho portate avanti con non pochi sacrifici e risultati temporanei. Mangiavo poco e mi allenavo molto ai tempi della trombosi e dopo mi allenavo sicuramente meno, ma non mangiavo mai abbastanza. I pasti erano tre o quattro e le quantità e la composizione dei macronutrienti insufficienti o sbilanciati. Inoltre il fattore età era d’aiuto, perchè allenandomi il metabolismo non rallentava e i risultati venivano più facilmente, mi vedevo magro e mi accettavo, ma sicuramente facevo un passo avanti e due indietro e andando avanti con l’età le cose sono cominciate a cambiare, sia per la composizione di massa grassa corporea che nell’elasticità della pelle. Naturalmente per uno che è già parecchio sovrappeso e ha sempre fatto vita sedentaria, il problema si accentua.  Sappiate che per gli uomini è necessario mangiare almeno cinque pasti nella giornata, ma l’optimum è sei e per una donna i pasti ottimali sono cinque. Non sapevo che meno mangiavo e più rallentavo il metabolismo invocando lo “starvation” e non fornendo le proteine al mio organismo ogni tre ore, quand’anche dimagrivo perdevo maggiormente massa magra(muscolo), perchè a differenza dei carboidrati, le proteine non vengono sintetizzate dal nostro organismo (ci sono nove amminoacidi essenziali che devono essere necessariamente apportati tramite l’alimentazione/dieta) e pertanto se noi non forniamo le giuste proteine al nostro corpo, il muscolo/massa magra verrà “cannibalizzato” per fornire gli amminoacidi essenziali. Inoltre rallentando il metabolismo, rallentava anche il dimagrimento e facendo continuamente diete dal regime troppo ipocalorico, raggiungevo il famoso “plateau” o stallo. Il nostro organismo si adatta alla situazione. Per quanto m’impegnassi a dimagrire, non vedevo i risultati o per lo meno non ottenevo i risultati all’altezza del sacrificio e dell’ impegno profuso.  Con “La Zona” avevo fatto grossi passi avanti e il mio regime alimentare era comunque migliorato molto (tenete presente che anche oggi alla base ci sono gli insegnamenti della dieta zona, ma mangio molto di più e distribuisco diversamente i macronutrienti nell’arco della giornata e i pasti sono sempre minimo cinque), solo che non riuscivo a mantenerlo con regolarità per periodi superiori ai tre/quattro mesi senza “sgarrare”, oltre ad avere una faccia smagrita e l’umore che non era sempre buono. Certo ero contento di avere gli addominali in evidenza (a dire il vero forse sono più in evidenza oggi e ho anche dieci anni in più), ma mancava la prima regola che oggi è saldamente impressa nel mio cervello :” Non bisogna perdere peso o dimagrire solamente, bisogna perdere grasso e semmai cercare di aumentare di peso aumentando la massa magra“. Più massa magra avremo e maggiore sarà il consumo di calorie anche senza fare assolutamente niente durante il giorno, il metabolismo accelera e si crea il processo chiamato termogenesi. Sono due cose ben diverse il perdere peso o il perdere grasso.

Ho comprato Burn The Fat Feed The Muscle ora Burn The Fat Body Transformation System nel 2005, ma pur leggendolo sporadicamente non ci ho mai creduto e ad essere sincero, così come sarà per voi, quando si aprì la pagina del sito con la foto di Tom Venuto tutto “tirato” e le affermazioni che venivano fatte ho esclamato:” …Eccoci qui, un altro sito americano tipo la dieta di Verdone “7Kg. in 7 giorni” e tanto fumo negli occhi….” con quelle foto del prima e dopo tipo le telepromozioni di Mediaset e AB-flex. Comunque non chiedetemi perchè, ma mi sono convinto ad investire il denaro e a comprare il libro con tutti i bonus allegati. Ripeto, li ho letti, ma mi sembravano affermazioni un po’ troppo presuntuose o troppo legate al mondo del body building e io per quello che mi era accaduto e ho raccontato sopra, non avrei potuto seguire e visti i problemi che avevo nella vita privata non mi sentivo disposto ad affrontare quei sacrifici e oramai mi ero rassegnato ad accettare il trascorrere del tempo. Tutto sommato ero sempre magro, le misure dei vestiti erano quelle di 15 anni prima, certo il fisico non c’era più,ma mi dicevo che è così per tutti e dovevo accettarlo altrimenti mi sarei ridotto come quei “poveretti” troppo fissati per i soli muscoli che intravvedevo come uno stereotipo.  E continuavo a leggerlo e a dire che quel libro era la Bibbia sul come “bruciare” il grasso, ma non partivo mai e prendevo tempo. Peccato, erano solo fantasie tutte presenti nella mia testa e ho perso cinque anni di tempo.

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ABS Piero Sept. 2013- 51 anni e 9 mesi
I miei addominali al 4,9% B.F.

Maggio 2010, muore mia madre e sul lavoro un accanimento senza motivo (che perdurava da 10 anni peraltro), che mi distruggeva psicologicamente e altri fatti privati che sicuramente non mi aiutavano a partire serenamente, ma  grazie ai consigli di Tom Venuto e alla messa in pratica degli insegnamenti contenuti nel suo libro, raggiunsi in meno di 100 giorni uno stato di forma che forse non avevo nemmeno quando ero al mio top e di anni ne avevo 32 e cioè poco prima della trombosi al braccio sinistro. Naturalmente da allora ho continuato ad applicare gli insegnamenti imparati e come previsto una volta ingranato il sistema nel mio subconscio è diventato uno stile di vita. Oramai sono due anni  e mezzo che mi alimento secondo i principi di BurnTheFat  con risultati eccezionali e nessun rimpianto oltre che nessuno sforzo a seguirlo o la credenza di dover rinunciare a qualcosa. A differenza delle comuni diete questo è uno stile di vita e lo scopo è mangiare di più e consumare di più piuttosto che mangiare poco e invocare lo “starvation” (morire di fame… stato di fame estrema, risultante dalla mancanza di macronutrienti essenziali per un lungo periodo di tempo…). Ogni tanto mi dico “peccato non aver avuto queste informazioni 20 anni fa…” , ma oggi guardo il tempo in maniera diversa e quindi la cosa non mi pesa e vado avanti serenamente cercando semmai di condividere con altri la mia esperienza e far si che anche loro possano godere delle stesse informazioni….come ho scritto sopra, il primo impatto alla visione della pagina pubblicitaria è stata di riluttanza, ma credetemi tutto quello che nel libro viene raccontato corrisponde a verità e molte delle immagini del prima-dopo che vedete sono di persone che ho poi conosciuto all’interno del” Burn the fat inner circle” e all’interno di quel forum scoprirete un enorme e insostituibile fonte di informazioni e aiuto per il raggiungimento dei vostri obiettivi, sia da parte di persone pronte ad aiutarvi, sia in termini di materiale disponibile per il vostro “sapere”. Purtroppo l’unica condizione necessaria è la conoscenza della lingua Inglese perchè sia nel forum che per  gli articoli si usa solo la lingua Inglese.

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Io a quasi 52 anni d’età al 4,94% di massa grassa. Settembre 2013

All’interno del “Burn the fat inner circle troverete persone normalissime, non solo fanatici del bodybuilding, ma anche molti obesi o ex obesi che hanno radicalmente cambiato o stanno cambiando la loro vita e il loro fisico oltre che il loro stato di salute e di conseguenza il loro stato di benessere in generale. E troverete persone di tutte l’età, dal diciottenne al settantacinquenne. Tutte con il grande entusiasmo di riuscire e vi assicuro che non sarete lasciati soli,questo si traduce in una migliore motivazione e alla riuscita dei vostri propositi grazie al supporto di persone che desiderano aiutarvi. Anche in questo caso, il primo scettico sono stato io perchè mi sono iscritto al ” Burn the fat inner circle” a maggio 2010 quando erano almeno 4 anni che rimandavo.

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Back View – Sempre io al 4,94 % B.F. Settembre 2013

Non fate come me, io d’altronde non avevo nessuno che mi consigliava, non c’erano nemmeno altri italiani iscritti prima e quindi sono stato forse il pioniere e oggi appaio nella Hall of Fame di Burn The Fat Body Transormation System avendo completato per ben otto volte la Burn The Fat Summer Challenge,  ( 2010 – 2018 – Qui le mie esperienze nel 20122013 ) la sfida di 14 settimane o 98 giorni di trasformazione corporea. Con oltre 3.000 partecipanti provenienti da varie nazioni nel mondo, abbiamo terminato la sfida in poco più di 200 persone. Quest’anno (2013), sono entrato nei top 10 finalisti uomini  e nel 2012 sono stato premiato  come miglior definizione muscolare fra gli uomini oltre i 50 anni, (Most Ripped Man over 50. Cliccate qui per l’intervista sul sito in Inglese) all’interno della sfida per la migliore trasformazione fisica.

Direi che vi ho raccontato tutto,adesso tocca a voi!

Nota del 12/04/2020: Dopo oltre 15 anni è finalmente disponibile anche qui in Italia da qualche mese il libro di Tom Venuto “Burn the Fat Feed the Muscle”,  tradotto nella nostra lingua. Si trova su diversi siti on-line e anche su Amazon, per chi è interessato, metto il link di Amazon qui:  Brucia i grassi, Nutri i muscoli

© Copyright Piero Maina – Tutti i diritti riservati

Why Cardio Doesn’t Work For Some People: A NEAT Explanation

Title: Why Cardio Doesn’t Work For Some People: A NEAT Explanation

By: Tom Venuto
URL: www.BurnTheFat.com!

Word count: 1701 words

At the Burn the Fat Inner Circle member forums, I get a question which comes up with alarming frequency: “Why isn’t my cardio working?”  Despite not only doing regular cardio for weeks, but actually increasing the duration of her workouts, one member still saw no added fat loss and started wondering what she was doing wrong… or what was wrong with her!  I gave her the surprisingly simple answer, which I’ve printed for you as well in this article and new research has added even more to the answer – it’s a NEAT explanation…

How is it possible that some people do tons of cardio and don’t lose weight?

Simple: Weight loss is a function of caloric deficit, not how much cardio you do. Cardio is only one of the tools you use to create and increase a caloric deficit.

Endurance athletes are a perfect example for illustrating the error in thinking that “an hour a day” (or whatever amount) of cardio will guarantee weight loss…

They might train for two, three, even four hours or more on some days, but they are often not trying to lose weight. They (have to) eat huge amounts of food to fuel their training and keep their weight stable.

It’s not unusual at all for a cyclist to burn 4000 or 5000 calories per day and not lose any weight. Why? Same reason you’re doing a lot of cardio but not losing weight:  there’s no calorie deficit. Calories in are equaling the calories out.

What you need to do is shift your focus OFF of some kind of prerequisite time spent doing cardio and ON to the REAL pre-requisite for weight loss: a caloric deficit.

If your caloric intake remains exactly the same and you add cardio or other training or activity you will create a deficit and you will lose weight, guaranteed.

With all this talk about “cardio” and “training” one important area that people often forget about is all the other activity in your life outside of your cardio and weight training. There’s a name for that:

Non exercise activity thermogenesis, or NEAT

NEAT is all your physical activity throughout the day, excluding your “formal” workouts.

NEAT includes all the calories you burn from casual walking, shopping, yard work, housework, standing, pacing and even little things like talking, chewing, changing posture, maintaining posture and fidgeting. Walking contributes to the majority of NEAT

It seems like a bunch of little stuff – and it is – which is why most people completely ignore it. Big mistake.

At the end of the day, week, month and year, all the little stuff adds up to a very significant amount of energy. For most people, NEAT accounts for about 30% of physical activity calories spent daily, but NEAT can run as low 15% in sedentary individuals and as high as 50% in highly active individuals.

I’m always telling people to exercise more – to burn more, not just eat less. This is not only for health, fitness and well-being, but also to help increase fat loss.

But some people say that increasing exercise doesn’t always work and they quote from research to make their case.  It’s true that some studies paradoxically don’t show better weight loss by adding exercise on top of diet.

But there are explanations for this…

If you add training into your fat loss regime but you don’t maintain your nutritional discipline and keep your food intake the same, you remain in energy balance. If a study doesn’t monitor this type of compensation, or if the researchers trust the subjects to accurately self-report their own food intake (hahahahahahahaha!), it will look like the exercise was for nothing.

In studies where the food intake was controlled when exercise was added… surprise, surprise, weight loss increased!

Stated differently, all these “experts” who keep saying that exercise doesn’t work for weight loss are  ignoring or not understanding the concepts of calorie deficit and energy compensation.

Why  Exercise “Doesn’t Work” – The NEAT Explanation

So a handful of people exercise and then eat more than they were eating before and then scratch their heads and wonder why they aren’t losing. DUH!

Or, they go on some idiotic crusade against exercise. “SEE! exercise is a waste of time… all you have to do is follow the ‘magic’ diet!”

Wrong. Dieting alone is the worst way to lose weight because without training, the composition of the weight you lose is not so good (goodbye muscle… hello skinny fat person!). Want to avoid skinny fat syndrome? It’s nutrition, then weight training, then add in and manipulate the cardio as your results dictate.

There’s another type of compensation that researchers have recently started studying.  When people increase their training, especially high intensity training, sometimes they also compensate by moving less later in the day and in the days that that follow!

For example, you work out like an animal in the morning, but then instead of your usual walking around and doing housework the rest of the day, you crash and plop your tired body in your LAZY BOY for a nice nap and a marathon session of TV. The next day, the delayed onset muscle soreness (DOMS) sets in and then you REALLY don’t feel like moving!

Research on NEAT is extensive and it tells us that NEAT plays a major role in obesity and fat loss. Finding ways to INCREASE NEAT along with formal exercise can be a promising strategy to increase your total daily calorie burn and thus, increase fat loss. The flip side of that equation is finding ways to avoid decreases in NEAT that we might not have been aware of. Because NEAT is so completely off most people’s radars, most people miss this.

(NOTE: For a real eye-opener, try a using a pedometer or bodybugg for a while)

Previous studies have confirmed that many people compensated and decreased their activity (NEAT) during the remainder of the day or on rest days after exercise training. This led anti-exercise pundits once again to spit out their party line, “see, exercise doesn’t work! You might as well just diet.”

However, a study published in Medicine and Science in Sports and Exercise found no immediate debilitative effect on NEAT on the day of exercise or on the following 2 days. In fact, there was a delayed reaction and NEAT actually INCREASED 48 hours after the exercise session (60 minutes of treadmill walking at 6 kph @ 10% grade with 5 minute intervals at 0% grade).

Why the conflicting findings? Scientists aren’t 100% sure yet, but they have discovered that part of it has to do with exercise intensity.

Moderate Intensity vs High Intensity cardio: Effect on NEAT

You sometimes hear certain trainers claim that only high intensity exercise is worthwhile and everything else is a waste of time or at best inefficient. That’s not always true, on many levels, and one of them involves NEAT.

It looks like higher intensity training has more potential to DECREASE NEAT later on than low or moderate intensity training. You burn a lot of calories DURING the workout when training at high intensity. However, the calories burned during the formal training can be at least partly canceled out by a decrease in NEAT outside the training session.

It also appears that moderate intensity exercise may be better tolerated than high intensity exercise by some people, especially beginners and obese individuals. The low or moderate intensity workouts don’t wipe them out so much that they don’t become fatigued, sluggish and sore later in the day…. and there’s no decrease in NEAT.

Am I saying you shouldn’t do high intensity exercise? Not at all.

High intensity training can be very effective and very time efficient and a mix of high and lower-intensity training might be ideal. But if you do a lot of high intensity training, you have to be aware of how OVER-doing it might affect your energy and activity level outside the gym – on the day of training, and even in the days that follow the intense workout. Otherwise, you might end up with fewer total calories burned at the end of the week, not more.

If you don’t understand the calorie balance equation and the calorie deficit… if you don’t understand the compensatory effect of NEAT on energy out and you don’t understand the compensatory effect of eating behaviors on energy in, then you can do cardio until you’re blue in the face and you’ll still be in energy balance… and your body fat will stay exactly the same.

Important points

1. This study SUPPORTS the role of exercise for weight loss and debunks the idea that exercise doesn’t work for weight loss, provided all else remains equal when exercise is added on top of diet.

2. Exercise intensity can affect NEAT for days after a workout is over. Too much high intensity work might zap your energy and activity outside the gym, resulting in a lower level of NEAT. You have to keep up your habitual activity level outside the gym after pushing yourself hard in the gym.

3. This information supports the role of low moderate intensity exercise (like 60 minutes of treadmill walking) based on the effect this has on your activity outside the gym. It is not true that only high intensity training is worthwhile. There are pros and cons of training at various intensities.

4. If you can keep up your NEAT, you can increase your weekly calorie expenditure and increase your fat loss.

5. It’s important in research to look beyond short term results (during a workout bout, 24 hour studies, etc), and also consider longer term effects. We should watch out for more studies on NEAT that go beyond 24 hours to learn more.

NEAT is a great way to improve your total fat loss results, but it can also undermine your efforts if you don’t consider the toll it takes on your daily energy expenditure. The best thing you can do is follow a fat loss system like my Burn The Fat, Feed The Muscle Program that takes account of the big picture, including NEAT.


Train hard and expect success!

 

Tom Venuto, author of Burn The Fat Feed The Muscle
www.BurnTheFat.com!

About the Author:

Tom Venuto is a fat loss expert, lifetime natural (steroid-free) bodybuilder, freelance writer, and author of the #1 best sellingTom Venuto
diet e-book, Burn The Fat, Feed The Muscle: Fat-Burning Secrets of The World’s Best Bodybuilders & Fitness Models (e-book) which teaches you how to get
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